venerdì 17 aprile 2020

Il Vangelo del Sabato 18 Aprile 2020


Ottava di Pasqua.
Prima lettura dagli Atti degli Apostoli (4,13-21)
In quei giorni, i capi, gli anziani e gli scribi, vedendo la franchezza di Pietro e
di Giovanni e rendendosi conto che erano persone semplici e senza istruzione,
rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù.
Vedendo poi in piedi, vicino a loro, l'uomo che era stato guarito, non sapevano
che cosa replicare.
Li fecero uscire dal sinedrio e si misero a consultarsi fra loro dicendo: «Che
cosa dobbiamo fare a questi uomini?
Un segno evidente è avvenuto per opera loro; esso è diventato talmente noto
a tutti gli abitanti di Gerusalemme che non possiamo negarlo.
Ma perché non si divulghi maggiormente tra il popolo, proibiamo loro con
minacce di parlare ancora ad alcuno in quel nome».
Li richiamarono e ordinarono loro di non parlare in alcun modo né di
insegnare nel nome di Gesù.
Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire
a voi invece che a Dio, giudicatelo voi.
Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato».
Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando in che modo
poterli punire, li lasciarono andare a causa del popolo, perché tutti glorificavano
Dio per l'accaduto.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco (16,9-15) anno pari.
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima
a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni.
Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto.
Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino
verso la campagna.
Anch'essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per
la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che
lo avevano visto risorto.
E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Il Signore è Risorto!
Le donne cercano un crocefisso per imbalsamarlo ma Lui è vivo e presente
in mezzo a noi.
Il Vangelo di Marco si chiude con le donne intimorite che non dicono nulla,
i versetti successivi sono un’aggiunta posteriore; qualcuno si è reso conto
che la chiusura del Vangelo era troppo brusca.
Eppure Marco aveva le sue ragioni; non è evidente la risurrezione,
non è scontata la fede.
Ci vuole tutta la vita per prendere coscienza che Gesù è vivo.
Io sinceramente amici, faccio ancora tanta fatica.
Luca stesso, nel racconto di Emmaus, ci dice che il racconto delle donne era
parso agli apostoli come un vaneggiamento di donne emotivamente instabili.
Non basta che qualcuno ci annunci la resurrezione di Cristo per convertire
il nostro cuore!
La fede è e resta una proposta, una testimonianza.
Poi sta a noi fare il salto successivo.
Qualche discepolo della seconda generazione, allora, ha pensato bene di
aggiungere un finale che riassumesse le apparizioni del Risorto raccontate
dagli altri evangelisti, un riassunto da mandare a memoria.
Ma ancora non è stato facile per me, che per riuscirci ho dovuto pregare tanto.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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