martedì 7 aprile 2020

Il Vangelo del Mercoledì 8 Aprile 2020


Mercoledì della settimana Santa.
Prima lettura dal libro del profeta Isaìa (50,4-9a)
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia
indirizzare una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi
strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo
la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.
È vicino chi mi rende giustizia: chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci.
Chi mi accusa? Si avvicini a me.
Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (26,14-25) anno pari.
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei
sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?».
E quelli gli fissarono trenta monete d'argento.
Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove
vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Ed egli rispose: «Andate tin città, da un tale, e ditegli: "Il Maestro dice: Il mio
tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli"».
I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici.
Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono
forse io, Signore?».
Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà.
Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal
quale il Figlio dell'uomo viene tradito!
Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!».
Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?».
Gli rispose: «Tu l'hai detto».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Tu l’hai detto.
Molte volte, nel Vangelo di Matteo, Gesù dona questa risposta ad una domanda diretta.
Così al Sommo sacerdote che gli chiede se Egli sia il Figlio di Dio, così a Pilato.
To lo dici; sta a te decidere.
Sta a te decidere se Gesù è il Messia, sta a te decidere se sono innocente,
sta a te decidere, Giuda, se vuoi essere il traditore.
Davanti ad un mondo che incolpa sempre gli altri, che fugge le proprie
responsabilità (vediamo il nostro governo attuale, rimanda tutto e non decide
niente), invece, Gesù ci tratta da adulti, ci obbliga a stare davanti alle nostre
scelte senza scappare.
Non è colpa degli altri se la mia vita va male, non ce l’hanno con me in ufficio e quindi
per questo sono infelice, non ho avuto un’infanzia difficile e allora divento violento.
Possiamo essere influenzati fino al limite, pagare un pesante pedaggio al nostro passato,
alla nostra formazione, al nostro carattere, ma restiamo straordinariamente liberi.
Così Giuda; libero di decidere se fare il traditore o meno, ha sbagliato, certo,
ma ha capito il suo errore, e noi lo abbiamo capito il nostro errore; se non
ci riusciamo, facciamoci aiutare dalla preghiera.  
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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