Della 6° settimana del
Tempo Ordinario.
Prima lettura dalla lettera
di san Giacomo apostolo (1,12-18)
Beato l'uomo che
resiste alla tentazione perché, dopo averla superata, riceverà
la corona della vita,
che il Signore ha promesso a quelli che lo amano.
Nessuno, quando è
tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può
essere tentato al male
ed egli non tenta nessuno.
Ciascuno piuttosto è
tentato dalle proprie passioni, che lo attraggono e lo
seducono; poi le
passioni concepiscono e generano il peccato, e il peccato,
una volta commesso,
produce la morte.
Non ingannatevi,
fratelli miei carissimi; ogni buon regalo e ogni dono perfetto
vengono dall'alto e
discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non
c'è variazione né
ombra di cambiamento.
Per sua volontà egli
ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere
una primizia delle sue
creature.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco
(8,14-21) anno pari.
In quel tempo, i
discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non
avevano con sé sulla
barca che un solo pane.
Allora Gesù li
ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito
dei farisei e dal
lievito di Erode!».
Ma quelli discutevano
fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e
disse loro: «Perché discutete che non avete pane?
Non capite ancora e
non comprendete?
Avete il cuore
indurito?
Avete occhi e non
vedete, avete orecchi e non udite?
E non vi ricordate,
quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante
ceste colme di pezzi
avete portato via?».
Gli dissero: «Dodici».
«E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila,
quante sporte piene di
pezzi avete portato via?».
Gli dissero: «Sette».
E disse loro: «Non
comprendete ancora?».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
I discepoli devono guardarsi dal
lievito dei farisei e dal lievito di Erode.
Ne basta un pizzico per far
lievitare la pasta, ne basta un briciolo per
intossicare la nostra vita
spirituale.
Il lievito dei farisei;
l’ipocrisia, cioè l’apparenza, una vita giocata sull’esteriorità.
O, peggio, una vita di fede che
vuol mettersi in bella mostra davanti a Dio,
disprezzando santamente gli
altri, quelli che non vanno a messa, che non fanno
i catechisti, quei genitori che
non educano alla fede, pensando, in tutta umiltà,
di essere graditi a Dio con i
nostri atteggiamenti.
Anche ai discepoli può succedere
di vivere ciò che Gesù ha duramente condannato.
Il lievito di Erode, che vede in
Dio un concorrente, che pensa che Dio gli voglia
rubare il posto.
Così i discepoli, specialmente
quelli più navigati, pensano in cuor loro che forse
non è valsa la pena fare tante
rinunce, negarsi tante mondane soddisfazioni, solo
per la paura di finire
all’inferno.
No, non è così, il Signore non
vuole fedeli per paura, ma bensì, fedeli per amore,
per questo dobbiamo farci aiutare
dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio,
ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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