domenica 16 febbraio 2020

Il Vangelo del Lunedì 17 Febbraio 2020


Della 6° settimana del Tempo Ordinario.
SS. Sette fondatori dell’Ordine dei Servi della Beata Vergine Maria.
Prima lettura dalla lettera di san Giacomo apostolo (1,1-11)
Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono
nella diaspora, salute.
Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove,
sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza.
E la pazienza completi l'opera sua in voi, perché siate perfetti e integri,
senza mancare di nulla.
Se qualcuno di voi è privo di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti
con semplicità e senza condizioni, e gli sarà data.
La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all'onda
del mare, mossa e agitata dal vento.
Un uomo così non pensi di ricevere qualcosa dal Signore: è un indeciso,
instabile in tutte le sue azioni.
Il fratello di umile condizione sia fiero di essere innalzato, il ricco, invece,
di essere abbassato, perché come fiore d'erba passerà.
Si leva il sole col suo ardore e fa seccare l'erba e il suo fiore cade, e la
bellezza del suo aspetto svanisce.
Così anche il ricco nelle sue imprese appassirà.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco (8,11-13) anno pari.
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli
un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno?
In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Di quanti segni abbiamo bisogno per credere?
Io ne ho avuto bisogno di tanti!
Muti e sordi, ciechi e storpi, lebbrosi e paralitici, contravvenendo all’ordine
del Maestro, urlano al mondo di essere stati guariti; è quello che sto facendo,
anche se a volte contrastato, ma come con loro non riuscivano a farli smettere
di gridare, a me devono tagliare le dita per fermarmi.
E molti di più come il sottoscritto, hanno trovato nelle sue parole lo specchio
di una vita diversa, altra, e il volto di un Dio inatteso e tanto desiderato.
E altri cantano le sue gesta, io le scrivo, ma non eroiche, non eclatanti.
Il sorriso fatto ai bambini, (non le elettroscosse come quelli di Bibbiano),
e la pazienza nell’ascoltare il dolore, e la compassione, vera, adulta, virile,
che emerge da ogni suo gesto.
Di quanti altri segni abbiamo bisogno per credere?
Come se Dio fosse una marionetta al nostro servizio.
Come se, per esistere, Dio dovesse continuamente esaudire i nostri desideri,
a volte seri, molto più spesso futili e inutili.
Di quanti altri segni ho bisogno per credere che Dio è ed è presente nella mia,
nella nostra, quotidianità?
Non di segni, ma della preghiera assidua.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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