giovedì 26 dicembre 2019

Il Vangelo del Venerdì 27 Dicembre 2019


Ottava di Natale.
San Giovanni apostolo ed evangelista.
1° Lettura dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (1,1-4)
Figlioli miei, quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello
che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre
mani toccarono del Verbo della vita-la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo
veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso
il Padre e che si manifestò a noi-, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo
annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi.
E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo.
Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Giovanni (20,2-8) anno pari.
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro
e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via
il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro
e giunse per primo al sepolcro.
Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e
osservò i teli posati là, e il sudario-che era stato sul suo capo-non posato là con
i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro,
e vide e credette.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Oggi siamo investiti da una ventata di Pasqua in questo clima natalizio!
Se celebriamo quel Bambino, se in Lui riconosciamo il Figlio di Dio è perché
lo abbiamo ascoltato, lo abbiamo visto appeso e lo riconosciamo risorto.
Celebriamo Natale perché crediamo nella resurrezione!
È pieno di resurrezione il Natale, pieno di speranza, pieno di sguardo che scruta l’altrove.
Giovanni apostolo ci invita a vedere quel Bambino e a riconoscere nei suoi occhi
le profondità del mistero, la presenza stessa di Dio.
Giovanni è l’apostolo che più di ogni altro è riuscito a leggere la realtà con uno
sguardo di fede.
Davanti ad una tomba vuota l’apostolo crede, davanti ad un neonato piangente
riconosciamo il grande progetto di Dio sull’umanità.
Dio decide di venire in mezzo a noi, di farsi uomo, di raccontarsi.
Per accoglierlo, per riconoscerlo, necessitiamo di uno sguardo profondo, della
capacità di guardare con il cuore, come fa Giovanni.
L’essenziale è invisibile agli occhi; ma visibile al cuore aiutati dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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