venerdì 27 dicembre 2019

Il Vangelo del Sabato 28 Dicembre 2019


Ottava di Natale.
Santi Innocenti martiri.
1° Lettura dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (1,5-2,2)
Figlioli miei, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi
annunciamo: Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna.
Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo
bugiardi e non mettiamo in pratica la verità.
Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli
uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato.
Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.
Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci e
purificarci da ogni iniquità.
Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola
non è in noi.
Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha
peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto.
È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri,
ma anche per quelli di tutto il mondo.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (2,13-18) anno pari.
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno
a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi
in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il
bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto,
dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato
detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò
e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo
territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva
appreso con esatezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:
«Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele
piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La vita di Gesù, sin dai primi mesi, è tutt’altro che facile.
Egli è costretto a fuggire come un profugo, lontano dalla sua patria, perché la
furia omicida del monarca si sta per abbattere sulla sua terra.
Così è da sempre; sono sempre gli innocenti che pagano la follia dei potenti,
(anche ai giorni nostri, Bibbiano e non solo ce l’abbiamo sotto gli occhi).
Eppure, Dio sa e conosce quando è il momento di manifestare la sua giustizia.
Ci vuole fede, è vero, per non perdersi di fronte a tanto dolore innocente; allora,
è necessario tenere sempre gli occhi puntati su Gesù e sulla sua vicenda, per essere
capaci di interpretare la storia e le ingiustizie che spesso ci sembra di vedere
attorno a noi.
Se anche noi abbiamo dovuto subire tali ingiurie, non dobbiamo temere; Gesù
sarà il nostro giusto giudice, per questo dobbiamo pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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