Dio non ci abbandona
mai amici, credetemi!
Quest’affermazione, che esprime
una delle più importanti certezze della fede
cristiana, non rappresenta un
dato scontato per la vita dell’uomo di oggi.
Nel disorientamento generale, nel
prevalere di una solitudine esistenziale in un
mondo sempre più condizionato
dagli universi della comunicazione mediatica,
e tuttavia altrettanto segnato da
relazioni instabili, sempre più epidermiche e poco
significative per la vita delle
persone, spesso passa l’idea di un Dio lontano, di un
Dio a cui non interessa la vita
degli uomini, di un Dio che ha abbandonato l’umanità.
Eppure, il mistero del Natale ci
dice il contrario.
Il mistero del Natale ci racconta
questa novità assoluta, paradossale, di un Dio
che si fa uomo, storia e tempo.
Dunque, quanto di più prossimo,
quanto di più vicino possibile.
Il mistero del Natale ci dice di
un Dio che non ci abbandona mai.
Ecco allora l’importanza dell’Avvento,
come tempo forte in cui prepararsi ad
accogliere la venuta del Signore
tra noi, come momento prezioso in cui
riconoscere l’assoluta prossimità
di Dio alla vita di ogni uomo.
Ma anche come tempo in cui, come
cristiani, saper portare a tutti, l’annuncio
di un Dio che non abbandona mai,
che non lascia mai soli e che è dalla parte dei
deboli, dei poveri, degli
oppressi e degli emarginati, dalla parte di chi è solo e ha
perso la fiducia nel futuro e il
desiderio del bene.
Perciò, non dobbiamo avere paura,
non siamo soli, Dio è con noi, a noi ora di
guardarci dentro, nel nostro
intimo e decidere di accoglierlo; questo è il tempo
giusto, quello dell’attesa.
Buon cammino dell’Avvento,
amici Fausto.
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