venerdì 29 novembre 2019

Il Vangelo del Sabato 30 Novembre 2019


Della 34° settimana del Tempo Ordinario.
Sant’Andrea apostolo.
1° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (10,9-18)
Fratello, se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo
cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo.
Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la
professione di fede per avere la salvezza.
Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso».
Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore
di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano.
Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».
Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto?
Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare?
Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci?
E come lo annunceranno, se non sono stati inviati?
Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto
annuncio di bene!».
Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo.
Lo dice Isaìa: «Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato?».
Dunque, la fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo.
Ora io dico: forse non hanno udito?
Tutt’altro: «Per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino agli estremi confini
del mondo le loro parole».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (4,18-22) anno dispari.
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli,
Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare;
erano infatti pescatori.
E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini».
Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni
suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro
reti, e li chiamò.
Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il racconto di Matteo, che la liturgia odierna ci presenta, è solenne e le parole
sono ben scelte dall’evangelista.
Esse descrivono il mistero di Dio che, in Gesù Cristo, sceglie e chiama chi
vuole e quando vuole, per i suoi progetti d’amore.
Andrea e i suoi amici, abituati com’erano a fare i conti con la dura realtà di tutti
i giorni, si fidano di questo Maestro sconosciuto che promette loro che
continueranno a fare il loro mestiere, anche se con modalità diverse.
Resteranno pescatori, anche se quello che dovranno pescare non è più pesce,
ma uomini.
Lì per lì gli apostoli non capiranno a cosa Dio li stava chiamando.
Intanto, però, dissero di sì e lo fecero “subito” senza esitazione, senza pensarci
due volte; su questo loro sì, Dio ha costruito la comunità dei credenti.
Proprio grazie a loro anche noi possiamo ascoltare e godere delle Parole di Gesù,
per questo dobbiamo ringraziare il Signore ogni giorno, attraverso la nostra preghiera.  
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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