giovedì 12 settembre 2019

Il Vangelo del Venerdì 13 Settembre 2019


Della 23° settimana del Tempo Ordinario.
S. Giovanni Crisostomo, vescovo e dottore della Chiesa.
1° Lettura dalla prima lettera di san Paolo a Timòteo (1,1-2.12-14)
Paolo, apostolo di Cristo Gesù per comando di Dio nostro salvatore e di
Cristo Gesù nostra speranza, a Timòteo, vero figlio mio nella fede: grazia,
misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro.
Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché
mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero
un bestemmiatore, un persecutore e un violento.
Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla
fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede
e alla carità che è in Cristo Gesù.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (6,39-42) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco
guidare un altro cieco?
Non cadranno tutti e due in un fosso?
Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà
come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi
della trave che è nel tuo occhio?
Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è
nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita!
Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la
pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Quanto è vero ciò che dice il Signore!
Istintivamente siamo sempre pronti a scusarci, ad essere molto indulgenti con
noi stessi, ad avere mille giustificazioni per attenuare le nostre responsabilità
e molto più severi nel guardare i difetti degli altri, a stigmatizzarli,
amplificarli, evidenziarli.
I nuovi mezzi che abbiamo a disposizione poi, se possibile, hanno esasperato
questa possibilità; spesso protetti dall’anonimato siamo impietosi nell’esprimere
giudizi, quasi sempre temerari e affatto documentati, facciamo diventare l’orribile
vizio del pettegolezzo una quasi-virtù.
No; se discepoli siamo seriamente invitati a ragionare in altro modo, a metterci
dal punto di vista di Dio che vede con misericordia ciascuno di noi, che non si
sofferma sulla miseria (che va riconosciuta e superata), ma sulla possibilità di
conversione che ognuno di noi porta in se stesso.
Coraggio, allora, convertiamoci, facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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