venerdì 20 settembre 2019

Il Vangelo del Sabato 21 Settembre 2019.


Della 24° settimana del Tempo Ordinario.
S. Matteo apostolo ed evangelista.
1° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (4,1-7.11-13)
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera
degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità,
sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello
spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati
chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede,
un solo battesimo.
Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti
ed è presente in tutti.
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.
Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora
di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a
compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo
tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto,
fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (9,9-13) anno dispari.
In quel tempo, mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo,
seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi».
Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori
e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli.
Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro
mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.
Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”.
Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ragionando in termini umani, se noi fossimo stati al posto di Gesù,
difficilmente avremmo voluto un uomo come Matteo al nostro seguito.
Eppure, Gesù guarda oltre; Egli vede che da quell’uomo bieco e avido di
denaro può venir fuori un apostolo e addirittura un evangelista.
Così è lo sguardo di Dio; dove noi vediamo soltanto macerie e distruzione,
Egli già vede ricostruzione e risurrezione.
Del resto, non ha fatto così anche con noi?
Con me sicuramente amici.
In fondo, siamo proprio come Matteo e anche a noi il Signore continua a dire
le stesse parole che disse, tanti secoli fa, al suo apostolo.
Dunque lasciamoci stupire dalla grazia di Dio, che opera in modi assolutamente
inaspettati per la salvezza di ognuno di noi, e facciamo sì che anche noi possiamo
esser suoi collaboratori in quest’opera di redenzione di tutti gli uomini.
Anch’io sono stato salvato, amici, ora nel mio piccolo cerco di essere un suo
collaboratore, facendomi aiutare dalla preghiera.   
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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