Della 17° settimana
del Tempo Ordinario.
San Pietro Crisologo,
vescovo e dottore della Chiesa.
1° Lettura dal libro
dell’Esodo (33,7-11;34,5-9.28)
In quei giorni, Mosè
prendeva la tenda e la piantava fuori dell’accampamento,
a una certa distanza
dall’accampamento, e l’aveva chiamata tenda del convegno;
appunto a questa tenda
del convegno, posta fuori dell’accampamento, si recava
chiunque volesse consultare
il Signore.
Quando Mosè usciva per
recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi,
stando ciascuno
all’ingresso della sua tenda: seguivano con lo sguardo Mosè,
finché non fosse
entrato nella tenda.
Quando Mosè entrava
nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava
all’ingresso della
tenda, e parlava con Mosè.
Tutto il popolo vedeva
la colonna di nube, che stava all’ingresso della tenda,
e tutti si alzavano e
si prostravano ciascuno all’ingresso della propria tenda.
Il Signore parlava con
Mosè faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico.
Poi questi tornava
nell’accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane
Giosuè figlio di Nun,
non si allontanava dall’interno della tenda.
Il Signore scese nella
nube [sul monte Sinai], si fermò là presso di lui e
proclamò il nome del
Signore.
Il Signore passò
davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio
misericordioso e
pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, che
conserva il suo amore
per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione
e il peccato, ma non
lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei
figli e nei figli dei
figli fino alla terza e alla quarta generazione».
Mosè si curvò in
fretta fino a terra e si prostrò.
Disse: «Se ho trovato
grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in
mezzo a noi.
Sì, è un popolo di
dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro
peccato: fa’ di noi la
tua eredità».
Mosè rimase con il
Signore quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane
e senza bere acqua.
Egli scrisse sulle
tavole le parole dell’alleanza, le dieci parole.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo
(13,36-43) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si
avvicinarono per
dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose:
«Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo.
Il campo è il mondo e
il seme buono sono i figli del Regno.
La zizzania sono i
figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo.
La mietitura è la fine
del mondo e i mietitori sono gli angeli.
Come dunque si
raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà
alla fine del mondo.
Il Figlio dell’uomo
manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno
tutti gli scandali e
tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella
fornace ardente, dove
sarà pianto e stridore di denti.
Allora i giusti
splenderanno come il sole nel regno del Padre loro.
Chi ha orecchi,
ascolti!».
Parola del Signore.
Riflessione personale
sul Vangelo di oggi.
Spesso pensiamo anche noi alla
fine del mondo, ma in termini completamente sbagliati.
La colpa, forse, è da attribuire
all’eccessiva importanza che molti di noi danno a
presunti annunci allarmistici, ma
senza alcun fondamento razionale, oltre che di fede.
In genere, quando si vive lontani
da Dio queste paure sono sempre presenti.
In realtà, secondo le parole di
Gesù, la fine del mondo sarà un momento di verità.
Lì, infatti, vedremo davvero ciò
che è bene e ciò che è male, senza possibilità di sbagliare.
Soprattutto vedremo anche le
conseguenze di ogni nostra azione, con l’egoismo
e l’altruismo che le ha animate.
In attesa di quel momento,
nascosto a tutti, perché non vivere cercando di
valorizzare ogni istante della
nostra vita, riempiendolo di atti di amore?
Non è poi così difficile, o no,
se facciamo fatica, la preghiera ci può aiutare.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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