venerdì 22 marzo 2019

Il Vangelo del Sabato 23 Marzo 2019


Della 2° settimana di Quaresima.
1° Lettura dal libro del profeta Michèa (7,14-15.18-20)
Dal Vangelo secondo Luca (15,1-3.11-32) anno dispari.
In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori
e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli.
Il più giovane dei due disse al padre: Padre, dammi la parte di patrimonio
che mi spetta.
Ed egli divise tra loro le sue sostanze.
Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per
un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto.
Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed
egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione,
che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci.
Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci;
ma nessuno gli dava nulla.
Allora ritornò in sé e disse: Quanti salariati di mio padre hanno pane in
abbondanza e io qui muoio di fame!
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo
e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio.
Trattami come uno dei tuoi salariati.
Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse
incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
Il figlio gli disse: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono
più degno di essere chiamato tuo figlio.
Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo
indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi.
Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,
perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed
è stato ritrovato.
E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi.
Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno
dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo.
Quello gli rispose: Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il
vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.
Egli si indignò, e non voleva entrare.
Suo padre allora uscì a supplicarlo.
Ma egli rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai
disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per
far festa con i miei amici.
Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze
con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;
ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto
ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
È un padre prodigo, il Dio di Gesù, che accetta di essere messo in
discussione dai due figli irrequieti che di Lui hanno una pessima idea.
Dal fratello minore che pensa di essere soffocato nella casa paterna, di non
avere libertà, icona dei tanti che pensano che Dio sia un ostacolo alla loro felicità.
Padre messo in discussione dal fratello maggiore che pensa di essere a servizio
di un padrone avaro e che non capisce la sua logica, icona dei tanti che credono
per dovere, che di Dio hanno un’idea piccola come sono loro.
Il padre, invece, è così diverso.
Lascia partire il figlio senza fargli violenza, senza ricattarlo, sperando che
stando lontano, forse cambierà idea.
Osserva da lontano l’orizzonte sperando di rivederlo, gli corre incontro, non
gli chiede ragione delle sue scelte.
Esce per rendere ragione al fratello maggiore sperando di convincerlo.
Che Dio un Dio così!
Vero, ma noi, siamo capaci di imitarlo?
Proviamoci almeno, facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

Nessun commento:

Posta un commento