lunedì 25 febbraio 2019

Il Vangelo del Martedì 26 Febbraio 2019


Della 7° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro del Siracide (2,1-13 NV [gr.2,1-11])
Dal Vangelo secondo Marco (9,30-37) anno dispari.
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non
voleva che alcuno lo sapesse.
Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene
consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso,
dopo tre giorni risorgerà».
Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao.
Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?».
Ed essi tacevano.
Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande.
Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia
l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro:
«Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi
accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ne parlano tutti i sinottici, quindi non solo è accaduto, ma è stato un
momento importante per il percorso dei discepoli.
Ne parlano senza vergogna, senza badare alla figuraccia che hanno fatto.
Non hanno paura di ammettere, candidamente, di non avere capito nulla
del discorso che ha fatto loro Gesù.
I suoi discepoli, gli amici fidati, quelli che ha scelto con cura, sono su
un altro pianeta.
Discutono di gloria, di posti di comando e di potere.
Non sanno davvero di cosa Gesù vuole fare.
E il Maestro, ancora una volta, si mette da parte, non guarda al suo dolore,
non elemosina consolazione, ma insegna, cerca di far capire.
Anche a noi, a volte, succede di avere bisogno di consolazione e di dover
consolare, mettendo fra parentesi il dolore che ci divora il cuore.
Non siamo soli in questo, anche Gesù ha sperimentato questa fatica e l’ha
trasfigurata per noi, facendosi aiutare dalla preghiera. 
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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