giovedì 31 gennaio 2019

Il Vangelo del Venerdì 1 Febbraio 2019


Della 3° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dalla lettera agli Ebrei (10,32-39)
Dal Vangelo secondo Marco (4,26-34) anno dispari.
In quel tempo, Gesù diceva alla folla: «Il regno di Dio è come un uomo
che getta il seme nella terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme
germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa.
Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi
il chicco pieno nella spiga.
Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è
venuta la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale
parabola possiamo descriverlo?
Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra,
è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato
cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che
gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra».
Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo
quello che potevano intendere.
Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli,
spiegava ogni cosa.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La parabola del seminatore paziente è propria del Vangelo di Marco; in essa
Gesù, pur non dicendo chiaramente cosa sia il Regno di Dio, fa comprendere
quali siano le sue caratteristiche.
Ci siamo mai domandati perché Gesù parla alla folla in parabole, mentre
spiega poi ai discepoli più stretti il significato delle sue parole?
Egli comprende che l’insegnamento sul Regno è talmente importante che
non può essere frainteso; per questo motivo affida il suo insegnamento a delle
storie, delle parabole prese dalla quotidianità, secondo un’usanza tipica del
suo tempo e della sua cultura.
Dunque, Gesù si dimostra rispettoso della capacità di comprensione della folla,
ma comunica anche che il Regno è una realtà presente nella storia.
Possiamo farlo anche noi, basta abbinare le parabole del Vangelo alla nostra
vita quotidiana, per scoprire quanto è attuale ancora oggi, sicuramente non
sarà facile, ma abbiamo la preghiera che ci può aiutare,
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

mercoledì 30 gennaio 2019

Il Vangelo del Giovedì 31 Gennaio 2019


Della 3° settimana del Tempo Ordinario.
San Giovanni Bosco, sacerdote.
1° Lettura dalla lettera agli Ebrei (10,19-25)
Dal Vangelo secondo Marco (4,21-25) anno dispari.
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere
messa sotto il moggio o sotto il letto?
O non invece per essere messa sul candelabro?
Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di
nascosto che non debba essere messo in luce.
Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate.
Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più.
Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La comprensione di questa brevissima parabola della lampada è senz’altro immediata.
Certamente a nessuno viene in mente di nasconderla sotto il letto.
Per questo Gesù non fa commenti.
Tutti i suoi interlocutori capiscono perfettamente la lezione.
Quello che importa, però, è capire che la Parola di Dio ha la stessa funzione
della lampada per i nostri passi.
L’insegnamento di Gesù non può venire nascosto nei fiumi di parole che
invadono le nostre giornate.
E tanto meno può stare nascosto tra le tante faccende della vita.
Il Vangelo del Signore ha bisogno di essere posto sopra il candelabro dell’esistenza,
reso visibile a tutti, perché tutti possano trovare speranza e forza nel cammino.
Di fronte a questo insegnamento di Gesù, possiamo riflettere e porci alcune
domande; che posto ha la Parola di Dio nella mia vita?
Quale luce ne ricevo?
E se questa luce mi illumina, la tengo nascosta dentro di me o la metto sul mio
piedistallo, affinchè, chi mi sta attorno ne possa essere illuminato?
Lo so che non è facile, anch’io all’inizio di questo cammino ho ricevuto tante
critiche, ma attraverso la preghiera sono riuscito, spero, ad illuminare
anche te che stai leggendo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

martedì 29 gennaio 2019

Il Vangelo del Mercoledì 30 Gennaio 2019


Della 3° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dalla lettera agli Ebrei (10,11-18)
Dal Vangelo secondo Marco (4,1-20) anno dispari.
In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare.
Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca,
si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento:
«Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare.
Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli
e la mangiarono.
Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; e subito
germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole,
fu bruciata e, non avendo radici, seccò.
Un'altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto.
Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero
e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno».
E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici
lo interrogavano sulle parabole.
Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli
che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non
vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga
loro perdonato».
E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere
tutte le parabole?
Il seminatore semina la Parola.
Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma,
quando l'ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro.
Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola,
subito l'accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti
e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa
della Parola, subito vengono meno.
Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la
Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della
ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto.
Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano
la Parola, l'accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il seminatore della parabola di Gesù rivela alcune lezioni spirituali di primaria
importanza, anche se il suo comportamento potrebbe sembrare anomalo;
chi è così folle da gettare del seme buono sulla strada o sulle pietre o in
mezzo ai rovi?
Questo paradosso ci fa comprendere che nel rapporto tra noi e la Parola
di Dio il problema è uno solo; la nostra poca disponibilità a cambiare,
lasciandoci trasformare da essa.
Il cuore buono, di cui si parla spesso nella Sacra Scrittura, altro non è che
quella disposizione interiore che ci permette di ascoltare la Parola con cuore
aperto e accogliere la grazia che porta con sé.
Adesso sta a noi decidere; si tratta di lasciarsi conquistare da questo seme
della Parola, lasciandolo crescere dentro di noi affinchè porti frutti di vita
eterna, oppure di continuare a far finta di niente.
Perciò, per il nostro bene, lasciamoci inseminare dalla Parola del Signore,
facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

lunedì 28 gennaio 2019

Il Vangelo del Martedì 29 Gennaio 2019


Della 3° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dalla lettera agli Ebrei (10,1-10)
Dal Vangelo secondo Marco (3,31-35) anno dispari.
In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori,
mandarono a chiamarlo.
Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi
fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia
madre e i miei fratelli!
Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il comportamenti di Gesù e di Maria, sua madre, possono risultare non
facilmente comprensibili e ci inducono a riflettere.
Una lettura immediata del brano sembra indicare una certa freddezza tra
Gesù e sua madre, che rimane fuori con i parenti.
Le stesse parole di Gesù sembrano confermare una sorta di distacco.
Per comprendere bene l’episodio dobbiamo però considerare tutti i
personaggi coinvolti.
È presente una folla di persone che ascoltano Gesù e vogliono essere vicini
a Lui, sono presenti i suoi familiari naturali che non vogliono entrare
nella casa dov’è Gesù.
Hanno cercato Gesù, Maria li ha condotti vicino a Lui, ma sono rimasti fuori.
Le parole di Gesù allora si comprendono proprio come invito, anche per
coloro che rimangono fuori, a fare la volontà del Padre.
L’invito è rivolto anche a noi perché possiamo vincere tutte le titubanze per
avvicinarci al  Signore; seguiamo Maria che ci indica la strada e ci
dice: “Qualsiasi cosa dica fatela!”.
Non sarà facile, abbiamo però la preghiera che ci può aiutare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

domenica 27 gennaio 2019

Il Vangelo del Lunedì 28 Gennaio 2019


Della 3° settimana del Tempo Ordinario.
S. Tommaso d’Aquino, sacerdote e dottore della Chiesa.
1° Lettura dalla lettera agli Ebrei (9,15.24-28)
Dal Vangelo secondo Marco (3,22-30) anno dispari.
In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui
è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni».
Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana?
Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una
casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi.
Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in
piedi, ma è finito.
Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima
non lo lega.
Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.
In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche
tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo
non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna».
Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Bestemmiare contro lo Spirito Santo significa chiudere il cuore in maniera
stinata e definitiva alla grazia di Dio che si manifesta in Gesù.
Gli scribi, di fronte alla prova tangibile della potenza di Gesù e alla sua
spiegazione, si ostinano a rifiutare la sua persona.
È un atteggiamento terribile, perché impedisce irrevocabilmente l’azione di
Dio; Egli trova la porta chiusa, per cui è costretto ad andare avanti.
Ma questo vuol dire autocondannarsi al buio e alla solitudine, poiché se non
c’è Gesù nella nostra vita, tutto è vano e senza senso.
Il Signore, delicatamente e con pazienza, continua a parlare agli scribi in
parabole, nella speranza che essi possano accogliere il suo messaggio di
salvezza senza sentirsi forzati o costretti, ma invano.
Non imitiamo gli scribi, ma accogliamo Gesù nella nostra vita, facendoci
aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

sabato 26 gennaio 2019

Il Vangelo di Domenica 27 Gennaio 2019


Della 3° Domenica del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro di Neemìa (8,2-4a.5-6.8-10)
2° Lettura dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (12,12-30)
Dal Vangelo secondo Luca (1,1-4;4,14-21) anno C.
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono
compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni
oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di
fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto
ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità
degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si
diffuse in tutta la regione.
Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella
sinagoga e si alzò a leggere.
Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri
la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare
l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette.
Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui.
Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi
avete ascoltato».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ecco Luca.
Luca ci assomiglia; come noi proviene e vive in un ambiente lontano dalla
spiritualità, come noi è sollecitato da mille stimoli, da novità religiose “alla moda”,
come noi non ha mai visto Gesù in vita sua, come noi (spero!) è rimasto
profondamente coinvolto dalla predicazione di un ebreo di nome Paolo, giunto
ad Antiochia per parlare di un tale Gesù morto e risorto, come noi è cresciuto
nella consapevolezza che Dio è tenerezza infinita.
Leggendo Luca ne rintracciamo l’evoluzione interiore, il percorso, il carattere,
così come riusciamo a conoscere le persone quando iniziamo con esse un’intensa
corrispondenza.
Luca è stato educato nella religione dei padri, zeppa di divinità capricciose e
strane, che imitano, nel loro Pantheon, i difetti e i limiti degli uomini.
Divinità lontane, incomprensibili, scostanti, messe in ridicolo dall’annuncio di Paolo.
Dio è diverso, dice l’ebreo di Tarso, è un padre pieno di tenerezza, che cerca e
ama ciascuno dei suoi figli.
E Luca ne fa esperienza.
Spinto da Paolo, dopo alcuni anni di discepolato, Luca accetta di scrivere un
resoconto ordinato delle cose accadute tra le prime comunità.
Storico puntiglioso e appassionato, Luca dedica molto tempo ad ascoltare i
testimoni diretti e a redigere uno splendido vangelo, il vangelo della
mansuetudine di Cristo.
Luca ha a cuore la sua serietà di storico, ci tiene a confermare la fede in cui è
rimasto coinvolto; non sono favole quelle in cui ha creduto, ma pie meditazioni.
Ha dato del tempo, Luca, a questa ricerca e ci tiene a precisarlo.
Grande Luca!
Fa bene a dirlo, neanche lui avrebbe immaginato che, a duemila anni di distanza,
siamo ancora qui a giocare a fare gli intellettuali smaliziati, a guardare con
sufficienza le pretese di storicità dei vangeli, a scrutare con arroganza il
cristianesimo, a lasciarci turbare dalle affascinanti teorie di un romanziere furbetto.
Siamo convinti che la religione sia qualcosa di utile sì, male non ne fa, insegna
il bene, ma che in fondo in fondo tutto si risolva in una pia esortazione che non
può certo passare al vaglio della storia o della scienza.
Il vangelo è e resta uno splendido esempio di libro religioso, Gesù è una figura
ammirevole, ma tutto si confonde; morale, favola, dottrina.
Luca scuoterebbe la testa, invitandoci a prendere più sul serio la nostra fede,
a dedicare del tempo alla nostra preparazione, a renderci conto che la fede va
nutrita, informata, capita, indagata.
E invece no; le quattro nozioni imparate di malavoglia al catechismo sono,
spesso, l’unico approccio al cristianesimo che abbiamo conosciuto.
Salvo poi essere convinti di sapere molto sulla fede; più di una volta mi sono
trovato a parlare di fede con fior di professionisti che si impantanavano
miseramente nell’ignoranza nell’affrontare temi come l’etica, la storicità
dei vangeli e amenità del genere!
Siamo seri, il problema è la nostra pigrizia, il problema è la dimenticanza;
non ci importa della nostra interiorità, non investiamo perché in fondo
non ci crediamo.
Smettiamola di giocare a fare gli atei, non nascondiamo la nostra mediocrità
dietro una pretesa culturale poco seria e documentata, portiamo rispetto per
coloro che, davvero, hanno cercato e studiato e indagato.
Mondo impigrito, il nostro, che affida ad altri l’analisi per poi mandare a
memoria un riassunto delle conclusioni masticate dai tuttologi di turno.
Vogliamo veramente cercare la fede? Indaghiamo.
Cerchiamo davvero Dio? Informiamoci.
Vogliamo davvero dare senso alla nostra vita? Fidiamoci.
Sì perché-ci ricorda Luca-la fede nasce dalla testimonianza di chi ha
visto e creduto.
Gesù inizia il suo ministero nella sinagoga di Nazareth; leggendo la
splendida profezia di Isaia che vede un popolo di schiavi tornare dall’esilio,
il Messia proclama ufficialmente l’inizio del Regno.
Non sarà ascoltato, lo sappiamo, allora e oggi.
Ma a coloro che hanno il coraggio di fidarsi di Luca e degli altri, coloro
che-sul serio-cercano risposte, le indicazioni di Gesù sono davvero una
splendida buona notizia. Nonostante tutto.
Santa Domenica a tutti voi, amici, Fausto.

venerdì 25 gennaio 2019

Il Vangelo del Sabato 26 Gennaio 2019


Della 2° settimana del Tempo Ordinario.
Santi Timoteo e Tito, Vescovi.
1° Lettura dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo (1,1-8)
Dal Vangelo secondo Luca (10,1-9) anno dispari.
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due
davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!
Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!
Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa,
né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!".
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti
ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché
chi lavora ha diritto alla sua ricompensa.
Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi
sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a
voi il regno di Dio"».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gesù è costretto a mettere in chiaro quali sono i criteri che sottostanno
al suo modo di essere Messia.
Questo per evitare di creare negli apostoli aspettative di promozione e di
carrierismo che avrebbero finito per compromettere la sua stessa missione.
Nel corso dei secoli- ed ancora oggi-ci sono state tante persone che hanno
seguito Gesù solo ed esclusivamente per amore suo e della sua causa;
Tito e Timòteo, attraverso la conoscenza di Paolo, si dedicarono pienamente
alla predicazione e al sostegno dell’Apostolo delle genti, pur nella serena
consapevolezza che parlare nel nome di Gesù significa accettare di servire
gli altri, e non lasciarsi servire.
Quando capiremo il valore del servizio e dell’umile lavoro per il Regno,
anche noi saremo dei veri collaboratori di Cristo.
Misteriosamente, Dio dipende da noi nel raggiungere tutto il mondo con
la lieta notizia di salvezza.
Perciò, diamoci da fare senza paura, facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

giovedì 24 gennaio 2019

Il Vangelo del Venerdì 25 Gennaio 2019


Della 2° settimana del Tempo Ordinario.
Conversione di san Paolo Apostolo.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (9,1-22)
Dal Vangelo secondo Marco (16,15-18) anno dispari.
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il
mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio
nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano
serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno
le mani ai malati e questi guariranno».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gesù assicura agli apostoli la sua presenza attraverso i segni che hanno il
compito di confermare le loro parole, come se fossero le sue parole.
Di tali segni, Paolo di Tarso fu testimone per eccellenza durante la predicazione
della Parola di Dio e della salvezza che ci ha donato Gesù Cristo.
Ma al di là dei segni miracolosi, vi è un aspetto della predicazione di Paolo
che ancora oggi è attuale; il vero prodigio-che per molti è anche scandaloso-è la
follia della croce, da Lui tante volte annunciata.
Lo scandalo sta nel fatto che Paolo ha sempre sostenuto, senza paura, che il vero
miracolo di Dio è che ci ha salvato per mezzo della croce di Cristo.
Di fronte a tale realtà, non ci sono segni che tengano; qui nasce la vera fede in
Dio, e noi, dobbiamo solo ringraziare e pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.