Della 2° settimana di Avvento. 1° Lettura dal libro del profeta Baruc (5,1-9) 2° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai
Filippési (1,4-6.8-11) Dal Vangelo secondo Luca (3,1-6) anno C. Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio
Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della
Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània
tetràrca dell'Abilène, sotto
i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio
venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'è
scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa: «Voce di uno che grida nel
deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie,
spianate Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!». Parola del Signore. Riflessione personale sul Vangelo di oggi. Possiamo
celebrare cento natali, senza che mai Dio nasca nei nostri cuori.
Perciò abbiamo bisogno di un tempo di interiorità, perché possiamo, infine
accogliere
la luce del Signore.
Affinché
il giorno della venuta del Signore non ci piombi addosso
all’improvviso
e ci trovi impreparati.
Sarebbe
tragicomico passare la vita ad invocare la venuta del Signore,
e
non esserci nel momento della sua venuta interiore!
Certo, non è facile e tutto ci rema contro; la crisi economica, il clima
Certo, non è facile e tutto ci rema contro; la crisi economica, il clima
dolciastro,
lo scippo natalizio perpetrato dal mercato che fa leva sui buoni
sentimenti,
le difficoltà della vita di tutti i giorni.
Non è facile, ma è possibile; Cristo ci chiede di alzare lo sguardo, invece
Non è facile, ma è possibile; Cristo ci chiede di alzare lo sguardo, invece
di
lamentarci, di guardare oltre, altrove, al di là.
L’importante
è arrivare al Natale, a quello vero, con il cuore, leggero,
senza
lasciarlo appesantire dalla dissipazione, dallo stordimento, dalle
preoccupazioni
della vita.
Dio viene, Lui prende l’iniziativa, è suo il primo passo.
La Scrittura ci rivela il volto di un Dio che intesse relazioni, che cerca
Dio viene, Lui prende l’iniziativa, è suo il primo passo.
La Scrittura ci rivela il volto di un Dio che intesse relazioni, che cerca
l’uomo,
che lo corteggia.
La
storia, splendida e drammatica, fra Israele e il suo Dio non è sempre
stata
fortunata e feconda.
Ora Dio viene per spiegarsi, per raccontarsi, per dirsi.
Dio viene a rivelarsi.
Ora Dio viene per spiegarsi, per raccontarsi, per dirsi.
Dio viene a rivelarsi.
La
solenne predicazione sul Battista conferma l’intento di Luca di raccontare
eventi
storici, non edificanti racconti da pie devote.
Luca,
discepolo di Paolo, non ha mai visto Gesù in vita sua.
Come
noi è stato affascinato e sedotto dalla predicazione di Paolo e dal
fuoco
della sua parola.
Luca,
antiocheno, greco, colto e raffinato, ha scritto il suo vangelo dopo
Marco,
in contemporanea con Matteo.
Ci
tiene, Luca, a dimostrare (già allora!) che non è corso dietro a delle favole
ma
che l’annuncio si fonda su solide basi.
La descrizione della situazione geo-politica del tempo della predicazione
La descrizione della situazione geo-politica del tempo della predicazione
del
Battista ci lascia stupiti, e ci dice ancora e ancora che non corriamo
dietro
a delle favole (anche se certi cristiani si comportano come personaggi
da
operetta!) ma che la nostra fede appoggia su solide basi.
C’è la storia dietro queste parole, non il mito.
Volesse Dio che Luca ci facesse almeno un poco vergognare della nostra
C’è la storia dietro queste parole, non il mito.
Volesse Dio che Luca ci facesse almeno un poco vergognare della nostra
impressionante
ignoranza evangelica!
Luca,
però, vuole dire anche altre cose.
Tutti
i personaggi elencati, chi più, chi meno, detengono in mano il potere
assoluto,
sanno di potere decidere i destini dei popoli, si sentono e sono grandi.
La
Parola di Dio dribbla elegantemente tutti i signori dell’epoca e si posa su
un
macerato trentenne consumato dal vento del deserto e dal digiuno, un folle
di
Dio scontroso e rabbioso che si consuma sulle rive del Giordano,
Giovanni
il battezzatore.
Già Baruc, segretario di Geremia, nella prima lettura si rivolge al popolo disperso
Già Baruc, segretario di Geremia, nella prima lettura si rivolge al popolo disperso
in
Babilonia e vede un ritorno in grande stile nella Gerusalemme dei padri.
Parla
a degli straccioni senza speranza, a dei deportati che si trascinano come
schiavi
in attesa di morire. E sogna.
Così è, amici, la Storia di Dio si sovrappone alla piccola e violenta storia
Così è, amici, la Storia di Dio si sovrappone alla piccola e violenta storia
degli
uomini e la trasfigura.
Nessuno di noi conoscerebbe Erode se non avesse ucciso il Battista.
Nessuno di noi conoscerebbe Erode se non avesse ucciso il Battista.
Il
procuratore Pilato viene nominato ogni domenica nella professione di
fede
non per la sua audacia politica e militare, ma per aver ucciso un
falegname
esaltato che si prese per Dio.
E
che lo era.
E noi, a che storia vogliamo appartenere?
E noi, a che storia vogliamo appartenere?
Le
energie, i sogni, l’audacia che mettiamo per chi o cosa la mettiamo?
Per
la fragile storia degli uomini?
O
per quella di Dio?
Entrare
nella storia altra significa, anzitutto,
aprirsi allo stupore di Dio,
attenderlo
ed accoglierlo per ciò che egli è, non per ciò che vorremmo
che
fosse.
L’avvento
non aggiunge degli impegni alla nostra scarsa fede e alla nostra
poca
disponibilità alla preghiera, ma un tempo in cui ci è chiesto di
accorgerci,
di preparare la strada, di spalancare il cuore.
Citando Isaia, Giovanni è molto preciso sulle cose da fare; raddrizzare
Citando Isaia, Giovanni è molto preciso sulle cose da fare; raddrizzare
i
sentieri, riempire i burroni, spianare le montagne.
Raddrizzare i sentieri, cioè avere un pensiero semplice, lineare, senza
Raddrizzare i sentieri, cioè avere un pensiero semplice, lineare, senza
troppi
giri di testa.
La
fede è esperienza personale che nasce nella fiducia, che diventa abbandono.
La
fede va interrogata, nutrita, è intelleggibile e ragionevole.
Ma
ad un certo punto diventa salto, ragionevole salto tra le braccia di questo
Dio.
Abbiamo
bisogno di pensieri veri nella nostra vita, di pensieri positivi e buoni
per
poter accogliere la luce.
Riempire i burroni delle nostre fragilità.
Riempire i burroni delle nostre fragilità.
Tutti
noi portiamo nel cuore dei crateri più o meno grandi, più o meno insidiosi,
delle
fatiche più o meno superate.
Ebbene;
occorre stare attenti a non lasciarci travolgere dalle nostre fragilità
o,
peggio, mascherarle.
Ognuno
di noi porta delle tenebre nel cuore; l’importante è che non ci parlino,
l’importante
è non dar loro retta.
Spianare le montagne.
Spianare le montagne.
In
un mondo basato sull’immagine conta più l’apparenza della sostanza.
Bene
il fitnses, ottimo il body-building per stare in forma.
È
bene curare il proprio modo di vestire.
Ma
occorre aprire qualche palestra di spirit-building,
qualche estetista
del
cuore e dell’anima!
Essenzialità,
verità, desiderio; questi gli strumenti per trovare un
sentiero
verso Dio.
E questo già ci procura gioia, l’attesa già ci scuote dentro, ci apre lo stupore.
E questo già ci procura gioia, l’attesa già ci scuote dentro, ci apre lo stupore.
Gioia
come quella che san Paolo prova per la sua comunità greca di Filippi,
come
quella che il salmista descrive per il ritorno dei prigionieri da
Babilonia
a Gerusalemme.
Allora, amici resistenti, carbonari dello spirito, discepoli del Rabbì, su di
Allora, amici resistenti, carbonari dello spirito, discepoli del Rabbì, su di
noi
piccoli e fragili e dispersi Dio fa scendere la sua Parola.
Alziamo lo sguardo, per carità.
Animo, mano ai badili spirituali e ai picconi interiori, aiutandoci con la
Alziamo lo sguardo, per carità.
Animo, mano ai badili spirituali e ai picconi interiori, aiutandoci con la
preghiera;
c’è da fare in settimana.
Buona seconda Domenica di Avvento, amici, da Fausto.
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