domenica 30 settembre 2018

Il Vangelo del Lunedì 1 Ottobre 2018


Della 26° settimana del Tempo Ordinario.
Santa Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa.
1° Lettura dal libro di Giobbe (1,6-22)
Dal Vangelo secondo Luca (9,46-50) anno pari.
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino,
se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome,
accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato.
Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava
demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi».
Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ci si può sforzare e impegnare per raggiungere grandi risultati nella vita.
Questo lo capiamo tutti e siamo tutti in grado di farlo, soprattutto quando il
nostro obiettivo è brillante e da esso derivano gloria e fama.
Ma cosa avviene quando Gesù ci dice di impegnarci al massimo per diventare
piccoli come bambino?
Al di là di ogni immagine poetica, è bene ricordarlo, al tempo di Gesù essere
come un bimbo significava non essere nessuno; non avere cioè alcun peso né
nella vita familiare né in quella sociale.
Eppure è proprio quello che il Signore chiede ai suoi apostoli, i quali invece
passano il tempo a fare calcoli su chi di loro è più importante.
Eppure, è questa la logica seria ed esigente del Vangelo.
Quando cerchiamo altri tipi di grandezza che non sia questa, siamo
sicuramente fuori strada.
Perciò, se lo siamo, chiediamo al Signore attraverso la preghiera, di riportarci
sulla strada giusta.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

sabato 29 settembre 2018

Il Vangelo di Domenica 30 Settembre 2018


Della 26° Domenica del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro dei Numeri (11,25-29)
2° Lettura dalla lettera di san Giacomo apostolo (5,1-6)
Dal Vangelo secondo Marco (9,38-43.45.47-48) anno B.
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che
scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché
non ci seguiva».
Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un
miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro
di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché
siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto
meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia
gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare
nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna,
nel fuoco inestinguibile.
E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella
vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna.
E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare
nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato
nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Spesso per vivere veramente come cristiani si deve essere pronti a fare
scelte coraggiose.
Certo non si tratta tanto di mutilarsi materialmente, quanto di essere capaci
di rinunciare e fare dei tagli importanti nella nostra vita, che non sono meno
dolorosi e non ci costano meno sangue.
Eppure, soltanto quando abbiamo il coraggio di farlo e di vivere il Vangelo
senza compromessi, riusciamo a sperimentare la sua forza liberante.
Il Signore non vuole persone tristi e frustrate; Egli desidera che noi siamo felici.
Ma anzitutto Egli ci vuole liberi e in grado di correre con Lui senza pesi o
situazioni che potrebbero compromettere il nostro discepolato.
Per questo, fidiamoci del Signore, anche se ci chiede quelli che sembrano
grossi sacrifici.
Entro breve tempo sperimenteremo una forza tutta nuova.
Logicamente non sarà facile, ma possiamo farci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

venerdì 28 settembre 2018

Il Vangelo del Sabato 29 Settembre 2018


Della 25° settimana del Tempo Ordinario.
SS. Michele, Gabriele e Raffaele arcangeli.
1° Lettura dal libro del profeta Daniele (7,9-10.13-14)
Dal Vangelo secondo Giovanni (1,47-51) anno pari.
In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di
lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità».
Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?».
Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando
eri sotto l’albero di fichi».
Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!».
Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero
di fichi, tu credi?
Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli
angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Se potessimo avere uno sguardo di fede profonda sugli eventi della nostra
vita, ci stupiremmo nel considerare in che modo Dio ci aiuta per giungere
alla pienezza del suo amore.
Tutte le schiere celesti sono al nostro servizio, affinchè questo processo
di santificazione si svolga nella maniera più facile possibile.
Anche le sofferenze, in questo cammino, hanno un senso; esse ci aiutano
a non perdere di vista l’essenziale.
Per questo gli arcangeli ci aiutano con la loro protezione e le loro preghiere
a percorrere la strada che Dio ha previsto per noi.
Una strada a volte tortuosa e difficile, ma che ci avvicina, man mano
sempre più, alla meta.
Affidarci alla guida e alla protezione degli arcangeli è segno di grande fiducia
in Dio e di grande fede nelle vie misteriose della sua provvidenza.
A noi il compito di pregare, il resto lo fanno gli arcangeli.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

giovedì 27 settembre 2018

Il Vangelo del Venerdì 28 Settembre 2018


Della 25° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro del Qoèlet (3,1-11)
Dal Vangelo secondo Luca (9,18-22) anno pari.
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare.
I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle,
chi dicono che io sia?».
Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli
antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?».
Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.
«Il Figlio dell’uomo–disse–deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani,
dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gli altri possono avere tante idee su Gesù, ma i suoi amici devono averle
molto chiare su di Lui.
Per questo il Signore, dopo averli provocati con una domanda diretta e aver
ricevuto la loro risposta, intìma loro di non riferire a nessuno il contenuto
di quel colloquio.
Perché?
In fondo Pietro aveva risposto in maniera corretta.
Proprio qui è il problema; nonostante la risposta esatta, essi non sono ancora
in grado di comprendere le problematiche di quella rivelazione.
Il Cristo deve soffrire; è questo il senso profondo della sua missione, ma
questo, per adesso, gli apostoli non sono in grado di comprenderlo,
e veramente neanche noi.
A volte, di fronte a Dio, vale più il silenzio carico di adorazione e di attesa,
che tante parole che possono distoglierci dall’ascolto di Lui e dalla sua volontà.
È proprio questo il punto, perciò, invece di parlare per niente, piuttosto, preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

mercoledì 26 settembre 2018

Il Vangelo del Giovedì 27 Settembre 2018


Della 25° settimana del Tempo Ordinario.
S. Vincenzo Dè Paoli sacerdote.
1° Lettura dal libro del Qoèlet (1,2-11)
Dal Vangelo secondo Luca (9,7-9) anno pari.
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti
e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto
dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli
antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui,
del quale sento dire queste cose?».
E cercava di vederlo.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Non basta sentire tante notizie su Gesù per avere un’idea chiara su di Lui;
né tantomeno bastano i pettegolezzi per far scaturire dal cuore la fede vera,
che ci permette di riconoscere in Lui la manifestazione della potenza di Dio.
Erode vuole accostarsi al mistero del Signore con mezzi umani; anzi, il re
vede nel Cristo un’altra minaccia, come lo era già stato Giovanni il Battezzatore.
Quindi, probabilmente, un potenziale nemico.
Quante persone, al tempo di Gesù, ebbero l’occasione d’incontrarlo, di sentirlo
parlare e forse anche di avere un contatto diretto con Lui?
Eppure questo non bastò per far scaturire in loro la luce della fede.
Sapere tante cose su di Lui non è sempre garanzia di vera fede; soltanto quando
da ciò scaturisce l’amore per Lui, allora il nostro diventa un rapporto di amicizia vera
Molto semplice, per avere un rapporto di amicizia con il Signore, serve solamente
amarlo veramente, perciò, doniamogli il nostro amore, attraverso la nostra preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

martedì 25 settembre 2018

Il Vangelo del Mercoledì 26 Settembre 2018


Della 25° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro dei Proverbi (30,5-9)
Dal Vangelo secondo Luca (9,1-6) anno pari.
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti
i demòni e di guarire le malattie.
E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane,
né denaro, e non portatevi due tuniche.
In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite.
Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la
polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque
annunciando la buona notizia e operando guarigioni.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gesù è realista con i suoi discepoli e li avverte del fatto che, nonostante
l’importanza del messaggio che essi portano, può esserci qualcuno che lo rifiuta.
È davvero triste considerare che, di fronte alle proposte di amore e di
predilezione di Dio, possiamo anche chiuderci e non accogliere il dono
gratuito della salvezza.
Eppure, oggi, quanti di noi fanno la stessa cosa?
Dio, per salvarci, si serve di tanti strumenti.
A volte sono persone che Egli pone sulla nostra strada, ma a volte sono anche
situazioni impreviste; questi sono tutti modi che Dio escogita per parlarci
e per dirci quanto ci ama.
Ma quanta distrazione, quanta superficialità e addirittura, a volte, quanta
durezza di cuore da parte nostra!
Il Signore è paziente e misericordioso, ma è davvero doloroso riservare questo
trattamento a Colui che ci ha dato tutto.
È proprio vero, per questo dobbiamo sempre ringraziarlo attraverso la nostra preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre, 
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.


lunedì 24 settembre 2018

Il Vangelo del Martedì 25 Settembre 2018


Della 25° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro dei Proverbi (21,1-6.10-13)
Dal Vangelo secondo Luca (8,19-21) anno pari.
In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano
avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che
ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Già in Marco, ma anche qui in Luca, troviamo uno dei temi più innovativi
e destabilizzanti della predicazione di Gesù, che ci coinvolge e ci meraviglia;
possiamo far parte della sua famiglia secondo una nuova modalità, non
basata su legami naturali, ma su legami, ben più saldi, che lo Spirito di
amore crea nelle fede.
Per essere partecipi di questa famiglia si richiede una cosa sola; ascoltare
il Vangelo, conservarlo nel cuore e metterlo in pratica, vivendolo nelle
situazioni concrete della vita quotidiana.
Appunto, come faceva Maria, la prima dei credenti, perché Lei per prima
ha “creduto all’adempimento delle parole dell’angelo”.
Il legame tra parola e vita è essenziale per un cristianesimo autentico.
Se ci accontentiamo di restare in superficie, senza fare nessuno sforzo perché
quella parola che noi conosciamo-magari anche a memoria-diventi azione e
scelta concreta nella nostra vita, non facciamo davvero parte della
famiglia di Gesù.
Siamo semplicemente degli estranei, incapaci di entrare davvero in relazione
e in comunione con Lui.
Speriamo non sia così per noi, si facciamo fatica, facciamoci aiutare dalla
preghiera, da parte mia cercherò di aiutarvi con i commenti della Parola di Gesù.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

domenica 23 settembre 2018

Il Vangelo del Lunedì 24 Settembre 2018


Della 25° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro dei Proverbi (3,27-34)
Dal Vangelo secondo Luca (8,16-18) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Nessuno accende una lampada e la
copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro,
perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non
sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato,
ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ecco un monito davvero importante per ogni cristiano, che Gesù rivolge
anche a noi oggi.
Per essere veri discepoli si deve fare attenzione a come si ascolta; è questo
l’elemento che fa davvero la differenza.
L’ascolto è una questione vitale, senza il quale ci impoveriamo e davvero
ci viene tolto ciò che crediamo di avere.
Soltanto chi ascolta realmente la Parola di Gesù è stimolato a metterla in
pratica e si apre all’azione dello Spirito Santo, che opera sempre cose nuove.
I santi sono esattamente questo; persone che hanno avuto il coraggio di
ascoltare Gesù e di lasciarsi condurre da quella Parola per percorrere
vie imprevedibili.
Questo miracolo può avvenire anche in noi, a patto che cerchiamo di
sconfiggere un pericolo sempre presente nella nostra vita; quello
della superficialità.
Quando si è superficiali, nemmeno Dio può fare breccia nella coltre di
indifferenza che si crea in noi.
Speriamo non sia così per tutti voi, per questo oltre ad invitarvi a leggere
queste poche righe del Vangelo, vi chiedo sempre di condirle con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

sabato 22 settembre 2018

Il Vangelo di Domenica 23 Settembre 2018


Della 25° Domenica del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro della Sapienza (2,12.17-20)
2° Lettura dalla lettera di san Giacomo apostolo (3,16-4,3)
Dal Vangelo secondo Marco (9,30-37) anno B.
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli
non voleva che alcuno lo sapesse.
Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo
viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una
volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà».
Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao.
Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?».
Ed essi tacevano.
Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande.
Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo,
sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro:
«Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi
accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
È davvero triste considerare la cecità interiore dei discepoli, i quali nemmeno
di fronte all’annuncio della prossima passione e morte di Gesù sono in grado
di tenere a bada la loro ambizione.
Fra essi e il Maestro vi è una grande distanza; è una lontananza interiore,
fatta di incomprensione e di durezza di cuore.
Chissà quale smacco per loro sentire da Gesù che si è davvero suoi discepoli solo
nella misura in cui si cerca di avere un atteggiamento come quello dei bambini.
Dunque, essere suoi discepoli non è una questione di potere, ma della stessa
semplicità che ispira un bambino.
Tutte le volte che noi cerchiamo risultati visibili nella Chiesa e che non ci
accontentiamo anche di un numero, seppur piccolo, di persone che cercano
veramente il Signore, assumiamo in noi la stessa mentalità degli apostoli.
Ed allora, semplicità ci serve per essere dei veri discepoli del Signore,
se fatichiamo, facciamoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.