martedì 21 agosto 2018

Il Vangelo del Mercoledì 22 Agosto 2018


Della 20° settimana del Tempo Ordinario.
Beata Vergine Maria regina.
1° Lettura dal libro del profeta Ezechièle (34,1-11)
Dal Vangelo secondo Matteo (20,1-16) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile
a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori
per la sua vigna.
Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna.
Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza
disoccupati e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è
giusto ve lo darò.
Ed essi andarono.
Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto.
Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse
loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi?
Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata.
Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli
operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi.
Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro.
Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più.
Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno.
Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: Questi ultimi
hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo
sopportato il peso della giornata e il caldo.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto.
Non hai forse convenuto con me per un denaro?
Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te.
Non posso fare delle mie cose quello che voglio?
Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?
Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Dio ha un comportamento che confonde le nostre logiche; perché pagare
allo stesso modo chi ha lavorato più di tutti gli altri?
Forse nel nostro cuore la replica negativa di quei lavoratori è più che
giustificata, visto che noi avremmo reagito allo stesso modo.
In realtà, in questa parabola non si parla della giusta retribuzione delle ore
lavorative, ma della risposta alla domanda fatta da Pietro a Gesù riguardo
alla ricompensa riservata a coloro che lo hanno seguito.
Bisogna fare attenzione a non attribuire all’agire di Dio logiche troppo umane,
poiché chi lo ha seguito soltanto alla fine può avergli manifestato più amore
e gratitudine di chi lo ha seguito sin dalla giovinezza.
Se Dio ci fa comprendere questa parabola, è perché vuole che anche possiamo
gioire con Lui per la festa riservata a chi lavora per Lui; Eli non conta il tempo,
ma guarda all’amore che c’è nel cuore.
Forse è arrivato il momento anche per noi di vedere quanto amore abbiamo
dato al Signore, possiamo scoprirlo attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, Fausto.

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