mercoledì 14 marzo 2018

Il Vangelo del Giovedì 15 Marzo 2018


4° settimana di Quaresima.
1° Lettura dal libro dell’Esodo (32,7-14)
Dal Vangelo secondo Giovanni (5,31-47) anno pari.
Parola del Signore.
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me
stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera.
C'è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che
egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza
alla verità.
Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché
siate salvati.
Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete
voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che
il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo,
testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me.
Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto,
e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono
proprio esse che danno testimonianza di me.
Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini.
Ma vi conosco: non avete in voi l'amore di Dio.
Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro
venisse nel proprio nome, lo accogliereste.
E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate
la gloria che viene dall'unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa:
Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.
Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me.
Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La disputa tra Gesù e i Giudei assume toni davvero drammatici.
Il Signore, senza mezzi termini, dice che essi non hanno la vita in loro perché
lo rifiutano; questo significa che non vi è legge di Mosè o usanza religiosa
che possa salvarli dalla perdizione.
Quando si rifiuta Gesù, non c’è più nulla che possa salvarci o che possa
indicarci la strada.
È come se volontariamente scegliessimo di camminare al buio; prima o poi
ci faremo male, sbattendo contro qualcosa o cadendo in un burrone.
Non facciamo anche noi l’errore di coloro che non gli hanno creduto;
piuttosto, in questa Quaresima, decidiamo di andare verso di Lui per ricevere
il dono più bello e importante che Dio possa farci; la vita divina, donata
tramite il sacrificio di Cristo.
Questo sarebbe un grande dono per tutti noi, perciò, ringraziamolo
con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

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