lunedì 18 dicembre 2017

Il Vangelo del Martedì 19 Dicembre 2017

Della 3° settimana di Avvento.
1° Lettura dal libro dei Giudici (13,2-7.24-25a)
Dal Vangelo secondo Luca (1,5-25) anno pari. 
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti
al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo
l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare
l’offerta dell’incenso.
Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso.
Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso.
Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore.
Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita
e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni.
Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché
egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti,
sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti
figli d’Israele al Signore loro Dio.
Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre
i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al
Signore un popolo ben disposto».
Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo?
Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni».
L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato
mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio.
Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose
avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno
a loro tempo».
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo
indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono
che nel tempio aveva avuto una visione.
Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa.
Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per
cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni
in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Zaccaria viene privato dell’uso della parola per un motivo molto semplice; egli
deve imparare ad ascoltare; visto che dimostra all’arcangelo di non saperlo fare.
È strano; egli è un sacerdote, quindi una persona abituata a presentarsi davanti
al Signore, eppure, non sa ascoltarne la voce e la parola.
Questo succede anche a tanti cristiani.
Essi pensano che l’essenza del cristianesimo sia darsi da fare nella solidarietà,
nell’assistenzialismo e nell’aiuto fattivo, e non hanno ancora capito che essere
cristiani significa anzitutto dare spazio alla voce di Gesù che parla.
Se non si capisce questo, si rischia di fare una serie di cose-anche belle e
importanti-ma per una persona che si conosce a malapena.
Con questo, non vuol dire che non dobbiamo fare carità; ma che se non
sappiamo riconoscere la voce del Signore, la carità la faremo sempre male,
per questo le due cose vanno sempre fatte assieme.
Logicamente non sarà facile, per questo per abbiamo la preghiera
che ci può aiutare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


Nessun commento:

Posta un commento