venerdì 24 novembre 2017

Il Vangelo del Sabato 25 Novembre 2017

Della 33° settimana del Tempo Ordinario.
1° lettura dal primo libro dei Maccabèi (6,1-13)
Dal Vangelo secondo Luca (20,27-40) anno dispari.
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi–i quali dicono che non
c’è risurrezione–e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto:
“Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello
prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”.
C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.
Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli.
Da ultimo morì anche la donna.
La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie?
Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono
marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione
dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire,
perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione,
sono figli di Dio.
Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto,
quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”.
Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».
E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Nonostante la domanda dei sadducei sia volutamente insidiosa; Gesù ne
approfitta per dare a tutti noi un insegnamento; non si possono valutare con
criteri umani realtà che, invece, vanno a do là della nostra comprensione.
La vita eterna è qualcosa che sorpassa la nostra capacità di capire; però,
Gesù non dice che non siamo in grado di cogliere la grandezza di quanto
ci è stato promesso.
Il fatto che tali promesse siano oggetto della nostra fede significa che noi,
anche se in maniera confusa e poco chiara, abbiamo dentro la capacità di
capire il destino di gloria al quale siamo destinati.
Si tratta, dunque, di non lasciarsi distrarre e di camminare con fiducia e
risolutezza verso la meta, consapevoli che Dio mantiene sempre le sue promesse.
Tutto questo sarà difficile da capire per noi, però, abbiamo la preghiera
che ci può aiutare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

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