mercoledì 4 ottobre 2017

Il Vangelo del Giovedì 5 Ottobre 2017

Della 26° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro di Neemia (8,1-4.5-6.7b-12)
Dal Vangelo secondo Luca (10,1-12) anno dispari.
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due
davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!
Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!
Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa,
né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti
ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché
chi lavora ha diritto alla sua ricompensa.
Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà
offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”.
Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze
e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi
la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”.
Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ecco un bel modo che Gesù ci indica per usare bene il dono della parola,
che Lui ci ha dato.
Augurare la pace alle persone è davvero un bel modo per annunciare in
semplicità il messaggio della Buona Novella.
Infatti, ciò che oggi manca maggiormente nella società e nella famiglia
è proprio la pace profonda, che è dono di Dio e che Egli concede a coloro
che si dispongono a riceverla.
Dunque, augurare la pace significa creare proprio questa disposizione di
cuore nelle persone; è un modo per annunciare agli altri che Dio vuole
riempirci delle sue benedizioni, di cui proprio la pace è segno distintivo.
Ci sono tanti doni che abbiamo ricevuto da Dio, ma sicuramente il più
importante che abbiamo ricevuto è quello della pace, tutte le volte che
abbiamo fatto la sua volontà.
Perciò, la volontà del Signore è anche quella di scambiarsi amorevolmente
la pace nel suo nome, non sarà sempre facile, ma la preghiera ci potrà aiutare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


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