domenica 5 marzo 2017

Il Vangelo del Lunedì 6 Marzo 2017

1° Lettura dal libro del Levìtico (19,1-2.11-18)
Dal Vangelo secondo Matteo (25,31-46) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio
dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui,
siederà sul trono della sua gloria.
Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli.
Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le
pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra
e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra:
“Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità
il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo,
perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare,
ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi
avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete
visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti
abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare,
o assetato e ti abbiamo dato da bere?
Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto,
o nudo e ti abbiamo vestito?
Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo
venuti a visitarti?”.
E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello
che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli,
l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via,
lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per
il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non
mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete
dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e
non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti
abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo
o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”.
Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto
quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli,
non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti
invece alla vita eterna».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ciò che è straordinario, in questo splendido brano evangelico, 
è il fatto che coloro i quali hanno vissuto l’imperativo dell’amore 
non si sono nemmeno resi conto che quello che facevano lo attuavano 
da Lui; l’amore era diventato a tal punto legge nella loro vita, 
che i giusti e i beati hanno semplicemente fatto l’unica cosa che 
avevano imparato a fare nella loro vita, amare.
Per questo, nei loro gesti non c’era nemmeno quella sottile forma di 
egoismo che nasce nel momento in cui pensiamo ad una ricompensa 
da parte di Dio, quando mettiamo in pratica la sua Parola.
Il Vangelo è esigente, ma la gioia che dà nel metterlo in pratica 
è già premio per noi.
Perchè, allora, non proviamo a prenderlo sul serio, da oggi, in tutta 
la sua affascinante esigenza?
Non sarà facile, ma possiamo riuscirci aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

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