martedì 14 febbraio 2017

Il Vangelo del Mercoledì 15 Febbraio 2017

1° Lettura dal libro della Gènesi (8,6-13.20-22)
Dal Vangelo secondo Marco (8,22-26) anno dispari.
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida,
e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo.
Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e,
dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani
e gli chiese: «Vedi qualcosa?».
Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo
come degli alberi che camminano».
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide
chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa.
E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Perché Gesù vuole portare il cieco fuori dal villaggio?
Perché il miracolo viene fatto in due riprese?
Forse che il Signore non sa compiere il miracolo?
In realtà, il testo di Marco vuole comunicarci un messaggio più profondo.
Gesù, per aiutare il cieco, ha bisogno di prenderlo anzitutto per mano;
egli deve imparare a fidarsi di colui che è la luce del mondo, per poter
guarire anche esteriormente.
Ma per aprirsi del tutto a questa luce, ha bisogno, come gli altri
apostoli, di essere introdotto progressivamente nel mistero di
Gesù Cristo, il vero Messia.
Solo allora egli potrà iniziare una vita completamente nuova;
il villaggio, dunque, diventa un luogo simbolo di una vita trascinata
e vissuta a metà, di cui il miracolo non ha più bisogno.
Anche noi abbiamo bisogno di questo miracolo, perciò, aiutiamoci
con la preghiera, per poter averlo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

lunedì 13 febbraio 2017

Il Vangelo del Martedì 14 febbraio 2017

Santi Cirillo e Metodio.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (13,46-49)
Dal Vangelo secondo Luca (10,1-9) anno dispari.
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due
a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!
Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai
nella sua messe!
Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate
borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno
lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui,
altrimenti ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno,
perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa.
Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello
che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite
loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
I prodigi che il Signore promette a coloro che predicheranno nel suo
nome non sono finiti; lo Spirito Santo continua a suscitare persone che,
conquistate dall’ideale evangelico, si impegnano a portare il Vangelo
in mezzo ai popoli che ancora non conoscono Gesù; (nel nostro tempo
un modo efficace è quello di servirsi del Web per farlo conoscere meglio).
Comprendiamo come Cirillo e Metodio sono due figure attuali; essi,
pur essendo vissuti molti secoli fa, hanno avuto l’intuizione secondo la
quale il Vangelo, per entrare nel cuore delle persone, deve servirsi di mezzi
e di modalità che possano essere compresi dai destinatari del messaggio.
Ancora oggi il Vangelo ci attende; anche noi, con la buona volontà,
possiamo lasciarci portare dalla fantasia dello Spirito per preparare
i cuori di coloro che attendono la persona del Cristo.
Perciò, diamoci da fare, non sarà semplice, per questo dobbiamo
sempre pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

domenica 12 febbraio 2017

Il Vangelo del Lunedì 13 febbraio 2017

1° Lettura dal libro della Gènesi (4,1-15.25)
Dal Vangelo secondo Marco (8,11-13) anno dispari.
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù,
chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione
chiede un segno?
In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Di quanti segni abbiamo bisogno per credere?
Muti e sordi, ciechi e storpi, lebbrosi e paralitici, contravvenendo
all’ordine del Maestro, urlano al mondo di essere stati guariti.
Molti di più hanno trovato nelle sue parole lo specchio di una vita
diversa, e il volto di un Dio inatteso e tanto desiderato.
E altri cantano le sue gesta, non eroiche, non eclatanti.
Il sorriso fatto ai bambini, e la pazienza nell’ascoltare il dolore,
e la compassione, vera, che emerge da ogni suo gesto.
Di quanti altri segni abbiamo bisogno per credere?
Come se Dio fosse una marionetta al nostro servizio.
Come se, per esistere, Dio dovesse continuamente esaudire i nostri
desideri, a volte seri, molto spesso futili e inutili.
Di quanti altri segni abbiamo bisogno per credere che Dio è ed è
presente nella nostra vita quotidiana?
Non servono segni; serve solo la fede, ed allora per rafforzarla; preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


sabato 11 febbraio 2017

Il Vangelo di Domenica 12 Febbraio 2017

VI Domenica del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro del Siràcide (15,16-21)
2° Lettura dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (2,6-10)
Dal Vangelo secondo Matteo (5,17-37) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia
venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire,
ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non
passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto
sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà
agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli.
Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel
regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli
scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso
dovrà essere sottoposto al giudizio”.
Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere
sottoposto al giudizio.
Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio;
e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo
fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti
all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna
a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino
con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla
guardia, e tu venga gettato in prigione.
In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato
fino all’ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”.
Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già
commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via
da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che
tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna.
E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via
da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che
tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”.
Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di
unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una
ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso,
ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”.
Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono
di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per
Gerusalemme, perché è la città del grande Re.
Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di
rendere bianco o nero un solo capello.
Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gesù non abolisce affatto la Legge di Mosè, come molti potevano
pensare, Egli, casomai, viene a restituirle il suo senso originario,
quando essa non era stata ancora ridotta ad una sterile casistica legale.
Dio, attraverso Mosè, aveva voluto consegnare al suo popolo la via
della vita, che si poteva raggiungere attraverso quei precetti di salvezza.
Per questo motivo Gesù alza nuovamente il livello della Legge,
facendola risplendere per quello che veramente è; espressione di un
cuore fedele ed in totale sintonia con il volere salvifico di Dio.
Quando certe regole ecclesiali sembrano pesarci e ne faremo volentieri
a meno, chiediamoci; sono veramente strette o, piuttosto, non fanno
altro che soffocare il mio egoismo?
Credo proprio di sì, se vogliamo essere dei veri credenti, liberiamoci
del nostro io, attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

venerdì 10 febbraio 2017

Il Vangelo del Sabato 11 Febbraio 2017

1° Lettura dal libro della Gènesi (3,9-24)
Dal Vangelo secondo Marco (8,1-10) anno dispari.
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano
da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento
compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me
e non hanno da mangiare.
Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il
cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane
qui, in un deserto?».
Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra.
Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli
perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla.
Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi
e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte.
Erano circa quattromila.
E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle
parti di Dalmanutà.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Quando vediamo in televisione i bimbi dei paesi poveri che
muoiono di fame e di stenti perché non hanno da mangiare,
ci viene una stretta al cuore.
Eppure, sappiamo che attorno a noi vi sono molte più persone
che hanno una fame ben più peggiore.
Essi, anche se sono sazi di cibi materiali, soffrono di una
mancanza terribile, che è quella che deriva dalla privazione
del vero Pane del cielo.
Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci ci dicono
che Gesù voleva dare un segno della sua attenzione a quella fame.
Il pane materiale è soltanto immagine di un pane ben più importante,
che Egli moltiplica ogni giorno sugli altari di tutta la terra.
Se non vogliamo morire anche noi di quella terribile fame, nutriamoci
spesso di quel pane benedetto e sazieremo anche la nostra fame,
preparandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

giovedì 9 febbraio 2017

Il Vangelo del Venerdì 10 Febbraio 2017

Santa Scolastica.
1° Lettura dal libro della Gènesi (3,1-8)
Dal Vangelo secondo Marco (7,31-37) anno dispari.
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne,
venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano.
Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi
e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo,
emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!».
E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua
e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno.
Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore,
dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Questo sordomuto è un personaggio decisamente interessante sul quale
faremo bene a soffermarci per capire cosa il Signore voglia da noi.
Il contesto del brano è quello del discepolato; Marco vuole dirci che
quell’uomo, impacciato nel parlare e sordo, è il modello di ogni
discepolo di Gesù.
Egli guarisce la sua sordità e la sua incapacità di parlare; dietro questo
miracolo c’è in realtà la possibilità di entrare nuovamente in relazione
con gli altri, e soprattutto con Dio.
Una volta guarito, l’uomo è di nuovo in grado di ascoltare la Parola
di salvezza di Dio.
Ogni giorno il Signore vuole guarirci dalla sordità e dalla durezza di cuore.
Ma l’abitudine, la superficialità e la distrazione che ci sono nel nostro
cuore, rendono difficile la sua azione.
Ed allora, facciamoci guarire dalla Parola del Signore, aiutandoci
con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


mercoledì 8 febbraio 2017

Il Vangelo del Giovedì 9 Febbraio 2017

1° Lettura dal libro della Gènesi (2,18-25)
Dal Vangelo secondo Marco (7,24-30) anno dispari.
In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro.
Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non
poté restare nascosto.
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro,
appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi.
Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le
rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene
prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini».
Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano
le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, và:
il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio
se n’era andato.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Questa donna di cui ci parla Marco, ai tempi di Gesù, era considerata
doppiamente impura; essa è siro fenicia, cioè pagana.
In più essa ha in casa una figlia indemoniata, che rende ancora più
disdicevole la situazione religiosa della donna.
Eppure essa, al di là degli schemi, manifesta nei confronti di Gesù
una fede che raramente si incontra nei personaggi del Vangelo;
essa lo chiama Signore.
In qualche modo, essa riconosce in Lui la sua origine divina, e gli
chiede di intervenire facendo sì che la grazia portata anzitutto per le
pecore perdute della casa d’Israele possa riversarsi anche su di lei.
Questa donna sconosciuta fa parte del grande popolo dei figli di Dio che
provenienti da ogni razza e nazione faranno parte della Chiesa.
E per far parte della Chiesa cosa dobbiamo fare?
Dobbiamo avere solamente fede, come l’ha avuta questa donna,
perciò, preghiamo per rafforzarla.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


martedì 7 febbraio 2017

Il Vangelo del Mercoledì 8 Febbraio 2017

1° Lettura dal libro della Gènesi (2,4-9.15-17)
Dal Vangelo secondo Marco (7,14-23) anno dispari.
In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva
loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene!
Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui,
possa renderlo impuro.
Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo
interrogavano sulla parabola.
E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere?
Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può
renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre
e va nella fogna?».
Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.
Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi
di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno,
dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.
Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono
impuro l’uomo».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Le guerre, gli omicidi, gli stermini sistematici che in ogni conflitto
fanno da contorno doloroso e terribile alla crudeltà umana non nascono
da situazioni contingenti; essi nascono nell’intimo del cuore di ogni uomo.
Nel cuore dell’uomo nascono le più belle iniziative e i più grandi atti
d’amore, e dal cuore dell’uomo nascono anche i peggiori delitti e le
più terribili cattiverie.
Per questo, la preghiera può fermare persino le guerre; essa, infatti,
ha il potere di vincere i conflitti che ciascuno di noi si porta dentro e
che magari nessuno vede, ma che contemporaneamente sono causa di
ingiustizia e sofferenza.
La preghiera ci è indispensabile se vogliamo pulire continuamente il
nostro cuore da tutte le opere malvagie che esso concepisce ogni giorno,
per questo dobbiamo continuamente pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.