1° Lettura dalla prima lettera
di san Paolo apostolo
ai Corìnzi (1,1-9)
Dal Vangelo secondo Matteo
(24,42-51) anno C.
In quel tempo, Gesù disse ai
suoi discepoli: «Vegliate, perché
non sapete in quale giorno il Signore
vostro verrà.
Cercate di capire questo: se
il padrone di casa sapesse a quale
ora della notte viene il
ladro, veglierebbe e non si lascerebbe
scassinare la casa.
Perciò anche voi tenetevi
pronti perché, nell’ora che non
immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
Chi è dunque il servo fidato e
prudente, che il padrone ha messo
a capo dei suoi domestici per
dare loro il cibo a tempo debito?
Beato quel servo che il
padrone, arrivando, troverà ad agire così!
Davvero io vi dico: lo metterà
a capo di tutti i suoi beni.
Ma se quel servo malvagio
dicesse in cuor suo: “Il mio padrone
tarda”, e cominciasse a
percuotere i suoi compagni e a mangiare
e a bere con gli ubriaconi, il
padrone di quel servo arriverà un
giorno in cui non se l’aspetta
e a un’ora che non sa, lo punirà
severamente e gli infliggerà
la sorte che meritano gli ipocriti:
là sarà pianto e stridore di
denti».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul
Vangelo di oggi.
Sin dal suo sorgere, il cristianesimo è
sempre stato
caratterizzato da una forte componente
escatologica.
Ciò significa che già i primi cristiani
avevano capito che
Gesù li invitava a vivere pienamente il
momento presente,
ma con lo sguardo rivolto verso le ultime
realtà.
Da questo nasce la necessità, per ogni
credente, di essere vigilante.
Se la nostra esperienza di fede si
chiudesse nell’oggi della
storia, sarebbe ben misera cosa.
Essa invece ci spinge ad aprirci ad
orizzonti più grandi,
che ci proiettano nell’eternità.
Allora, la vigilanza è un atteggiamento
che dobbiamo coltivare
ed approfondire.
Ma cosa significa vigilare oggi?
Vuol dire non lasciarsi assorbire dalla
mentalità del mondo,
per avere un cuore sempre puro e rivolto
a Dio.
Quando coltiviamo queste caratteristiche
nella nostra vita,
il nostro cuore resta sobrio ed in
attesa.
E mentre rimaniamo in attesa,
prepariamoci all’incontro
con la preghiera.
Padre nostro che sei nei
cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane
quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti,
come noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non ci indurre
in tentazione ma liberaci dal
male, amen.
Ave o Maria, pena di grazia,
il Signore è con te, tu sei benedetta
fra le donne e benedetto il
seno del tuo figlio Gesù.
Santa Maria, madre di Dio
prega per noi peccatori adesso
e nell’ora della nostra morte,
amen.
Gloria al Padre al Figlio e
allo Spirito Santo, com’era nel
principio ora e sempre nei
secoli dei secoli, amen.
Buona giornata Fausto.
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