mercoledì 24 agosto 2016

Il Vangelo del Giovedì 25 Agosto 2016


1° Lettura dalla prima lettera di san Paolo apostolo

ai Corìnzi (1,1-9)

Dal Vangelo secondo Matteo (24,42-51) anno C.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate, perché

non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.

Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale

ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe

scassinare la casa.

Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non

immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo

a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito?

Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così!

Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.

Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone

tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare

e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un

giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà

severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti:

là sarà pianto e stridore di denti».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Sin dal suo sorgere, il cristianesimo è sempre stato

caratterizzato da una forte componente escatologica.

Ciò significa che già i primi cristiani avevano capito che

Gesù li invitava a vivere pienamente il momento presente,

ma con lo sguardo rivolto verso le ultime realtà.

Da questo nasce la necessità, per ogni credente, di essere vigilante.

Se la nostra esperienza di fede si chiudesse nell’oggi della

storia, sarebbe ben misera cosa.

Essa invece ci spinge ad aprirci ad orizzonti più grandi,

che ci proiettano nell’eternità.

Allora, la vigilanza è un atteggiamento che dobbiamo coltivare

ed approfondire.

Ma cosa significa vigilare oggi?

Vuol dire non lasciarsi assorbire dalla mentalità del mondo,

per avere un cuore sempre puro e rivolto a Dio.

Quando coltiviamo queste caratteristiche nella nostra vita,

il nostro cuore resta sobrio ed in attesa.

E mentre rimaniamo in attesa, prepariamoci all’incontro

con la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà,

come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti,

come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre

in tentazione ma liberaci dal male, amen.

Ave o Maria, pena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta

fra le donne e benedetto il seno del tuo figlio Gesù.

Santa Maria, madre di Dio prega per noi peccatori adesso

e nell’ora della nostra morte, amen.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, com’era nel

principio ora e sempre nei secoli dei secoli, amen.

Buona giornata Fausto.

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