martedì 8 marzo 2016

Il Vangelo del Mercoledì 9 Marzo 2016

1° Lettura dal libro del profeta Isaìa (49,8-15)
Dal Vangelo secondo Giovanni (5,17-30) anno C.
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce
anche ora e anch’io agisco».
Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo,
perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio
suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io
vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò
che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio
lo fa allo stesso modo.
Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che
fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste,
perché voi ne siate meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il
Figlio dà la vita a chi egli vuole.
Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio
al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre.
Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede
a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro
al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
In verità, in verità io vi dico: viene l’ora–ed è questa–in
cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che
l’avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso
anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere
di giudicare, perché è Figlio dell’uomo.
Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro
che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno,
quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti
fecero il male per una risurrezione di condanna.
Da me, io non posso fare nulla.
Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto,
perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui
che mi ha mandato.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gesù si attira le ire dei Giudei, tanto che essi vogliono
eliminarlo fisicamente.
Egli chiama Dio con il nome di Padre, e questo ha un solo
significato; se Egli osa fare ciò, significa che si ritiene al
pari di Dio, cioè Dio lui stesso.
Eppure Gesù cerca di spiegare loro i motivi di questo
legame così stretto; sia Lui che suo Padre possono dare
la vita a chi vogliono.
In altri termini, Gesù partecipa dell’opera creatrice stessa
di Dio; il Signore fa un’affermazione talmente grossa,
che non poteva non suscitare le ire dei suoi contemporanei.
Noi, dal canto nostro, sappiamo che Gesù dice la verità;
per questo gli chiediamo, ascoltando questo brano, che
doni anche a noi la vita eterna, che è comunione con il
Padre, attraverso di Lui nello Spirito Santo.
Perciò, ringraziamolo attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

Nessun commento:

Posta un commento