1° Lettura dalla lettera agli Ebrei (2,5-12).
Dal
Vangelo secondo Marco (1,21-28)
anno B.
In quel
tempo, nella città di Cafàrnao Gesù, entrato
proprio di
sabato nella sinagoga, si mise ad insegnare.
Ed erano
stupiti del suo insegnamento, perché
insegnava
loro come uno che ha autorità e non
come gli
scribi.
Allora un
uomo che era nella sinagoga, posseduto
da uno
spirito immondo, si mise a gridare: “Che
c’entri con
noi, Gesù Nezareno?
Sei venuto
a rovinarci?
Io so chi
tu sei; il santo di Dio”.
E Gesù lo
sgridò: “Taci! Esci da quell’uomo”.
E lo
spirito immondo straziandolo e gridando
forte, uscì
da lui.
Tutti
furono presi da timore, tanto che si chiedevano
a vicenda:
“Che è mai questo?
Una
dottrina nuova insegnata con autorità.
Comanda
persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!”.
La sua fama
si diffuse subito dovunque nei
dintorni
della Galilea.
Parola del
Signore.
La sofferenza nella
vita di Gesù ha un significato
teologico e mistico
assolutamente unico.
Egli è giunto alla
pienezza della sua esperienza di
donazione e di offerta
di sé attraverso il dolore.
Questa serviva ad
aprire gli orizzonti del suo sacrificio
a beneficio di tutta
l’umanità e, quindi, anche di tutti noi.
Il nostro peccato e la
nostra disobbedienza, che ha
causato la rottura
della comunione tra noi ed il Padre,
è stato cancellato da
un amore più grande, che è
quello del Figlio.
Quanta gratitudine
dobbiamo coltivare nel nostro
cuore per Lui!
Proviamo a fare,
giorno per giorno, della nostra vita,
un atto di eterno
ringraziamento e gratitudine a Dio
per tutto ciò che
abbiamo ricevuto e che continuamente
quel sacrificio ci
ottiene.
Questo ci aiuterà ad
essere meno sbadati.
E a credere veramente
in Gesù Cristo.
Perché, persino il
demonio riconosce nella persona
umile e dimessa di
Gesù la potenza di Dio.
Il suo insegnamento,
secondo Marco, non era affatto
come quello degli
scribi.
Forse era più semplice
e più scarno, privo di tutte quelle
citazioni intelligenti
che rendono un discorso di un certo livello.
Eppure, in quelle
parole così semplici ed immediate,
i presenti
riconoscevano la potenza di Dio che operava
in Gesù di Nazareth.
Quante parole
ascoltiamo nella nostra vita, e quante
ormai prive di senso!
Eppure la parola di
Gesù non è come le altre; essa ha
una potenza ed una
forza tale che, pur nella sua scarna
semplicità, ha una
forza dirompente.
Essa ha creato i santi
ed ha modellato gli amici di Dio.
Accogliamola con
fiducia; essa può trasformare la nostra vita.
Ancora di più se la
accompagniamo con la preghiera.
Padre
nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo
nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi
i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma
liberaci dal male. Amen.
Ave,
o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del
tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come
era in principio ora e sempre nei
secoli
dei secoli. Amen.
Buona
giornata, Fausto.
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