giovedì 23 luglio 2015

Il Vangelo del Venerdì 24 Luglio 2015

1° Lettura dal libro dell’Èsodo (20,1-17)
Dal Vangelo secondo Matteo (13,18-23) anno B.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore.
Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno
e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò
che è stato seminato nel suo cuore: questo è il
seme seminato lungo la strada.
Quello che è stato seminato sul terreno sassoso
è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito
con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante,
sicché, appena giunge una tribolazione o una
persecuzione a causa della Parola, egli subito
viene meno.
Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta
la Parola, ma la preoccupazione del mondo e
la seduzione della ricchezza soffocano la Parola
ed essa non dà frutto.
Quello seminato sul terreno buono è colui che
ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto
e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Conosciamo a memoria le dieci parole della
legge date ad Israele?
E cerchiamo di osservarle?
Non dobbiamo lasciarci ingannare; a volte si
sente dire che la legge evangelica ha superato
anche i dieci comandamenti; eppure Gesù aveva
detto che nemmeno uno iota della legge antica
sarebbe stato tolto.
Quindi, essi sono ancora validi per noi.
Ma forse è necessario comprenderne lo spirito
profondo per poterli osservare e mettere in pratica;
il testo, del resto, è chiarissimo.
Essi ci servono per ricordare che Dio è geloso di noi
e non vuole che ci dividiamo tra Lui ed altre
manifestazioni di idolatria.
Dunque, prendiamo queste dieci parole come
attualissime per noi, perché ci preservano
dall’infedeltà nei confronti di Dio.
E Gesù, è venuto a semplificarle.
Gesù infatti, osserva la realtà quotidiana e poi,
attraverso dei semplici racconti, trasmette una
grande verità; il cuore dell’uomo è uno spazio
misterioso, nel quale si decidono tante cose;
una delle più importanti è quale peso ed importanza
dare alla parola di Dio.
È lì, infatti, che ci decidiamo per Dio facendo
spazio alla sua parola, oppure lo soffochiamo in
mezzo a tante altre cose che prendono,
man mano, il suo posto.
Un cuore disponibile, un animo attento ed una
persona semplice che le si pone dinanzi con
l’intenzione con l’intenzione di lasciarsi guidare
da essa; ecco le condizioni ideali che permettono
alla parola di Dio di portare frutto.
Solo così essa, miracolosamente, germoglia
ponendo radici forti della vita di chi l’accoglie.
Perciò, accogliamo la parola del Signore,
e meditiamola nel nostro attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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