martedì 9 giugno 2015

Il Vangelo del Mercoledì 10 Giugno 2015

1° Lettura dalla seconda lettera di San Paolo
apostolo ai Corinzi (3,4-11)
Dal Vangelo secondo Matteo (5,17-19) anno B.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non
crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i
Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare
pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo
e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino
della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi
precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà
considerato minimo nel regno dei cieli.
Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato
grande nel regno dei cieli”.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Uno degli eventi più significativi della storia
religiosa di Israele è dato dalla consegna della
Legge sul monte Sinai a Mosè.
Egli restando a contatto con Dio in persona,
fu trasfigurato a tal punto che i Giudei non
potevano sostenere lo splendore del suo volto;
egli doveva velarsi il volto.
Eppure, quell’esperienza era soltanto un preludio
della pienezza di grazia e di verità che Dio avrebbe
donato in maniera definitiva non per mezzo di
un uomo, ma del suo stesso Figlio fatto carne.
La luce del volto di Mosè risplende in pienezza
sul volto di Gesù Cristo, che ci ha rivelato la bellezza
delle divine promesse di salvezza per tutta l’umanità.
La luce di Cristo si è riversata anche nella nostra vita,
per cui anche noi possiamo fare la stessa
esperienza di Mosè.
Ma a volte, per un modo scorretto di intendere,
noi pensiamo che il Signore potesse trasmetterci
l’ideale di un’esistenza senza regole e impegni, in nome
di una equivoca libertà di essere e di agire.
Niente di più sbagliato; Gesù va al di là della legge,
non contro di essa.
Ciò che Gesù è venuto a ricordare è che la legge
mosaica dei comandamenti ha un significato se viene
osservata nel suo spirito originario e non come
puro fatto esteriore.
Il messaggio totale di tutta la legge è l’amore; non
dimentichiamo mai che alla fine della vita saremo
giudicati sull’amore, e tale giudizio sarà molto esigente.
Tutto l’amore che Dio ha riversato su di noi, richiede
una risposta seria, perché anche noi possiamo
iungere a questa pienezza di carità.
Perciò, per riuscire nell’intento dobbiamo pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.


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