lunedì 1 giugno 2015

Il Vangelo del Martedì 2 Giugno 2015

1° Lettura dal libro di Tobia (2,9-14)
Dal Vangelo secondo Marco (12,13-17) anno B.
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei
ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei
veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché
non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via
di Dio secondo verità.
È lecito o no pagare il tributo a Cesare?
Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro:
«Perché volete mettermi alla prova?
Portatemi un denaro: voglio vederlo».
Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione,
di chi sono?».
Gli risposero: «Di Cesare».
Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo
a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
A prima vista, sembrerebbe che Dio si prenda gioco
del pio Tobia, il quale come ringraziamento per
aver messo in pratica la legge della pietà e della
misericordia, sfidando persino le leggi di purità
culturale di Israele, viene accecato per mezzo di
un incidente che ha del paradossale.
In realtà, leggendo il testo, ci renderemo conto
che tutto è stato previsto da Dio per un bene
maggiore del suo servo.
Certo, la strada sarà lunga e le difficoltà non
mancheranno per tutta la famiglia del giusto Tobia,
però alla fine i piani del Signore troveranno attuazione
e completamento.
Impariamo a considerare anche gli imprevisti e le
contrarietà come delle opportunità che il Signore
ci dà affinchè possiamo vedere più chiaramente la
rivelazione del suo amore.
E ci sono dei diritti stabiliti dalle leggi e dalle regole
della convivenza che sono giuste e sagge, e ad esse
nemmeno Gesù si oppone.
Egli ne riconosce la validità e vuole che ciascuno di
noi le metta in pratica.
Ma esistono delle priorità di fronte alle quali nemmeno
lo stato e le sue leggi possono opporsi.
Per questo, Gesù elude il tranello degli scribi, che
vorrebbero coglierlo in fallo ribadendo che Dio ha
dei diritti sulle sue creature che vanno al di là delle
convenzioni e delle regole di convivenza.
Anche da noi Dio si aspetta che gli diamo ciò che gli
appartiene; è il primo posto nella nostra vita.
Gli spetta di diritto, in quanto è Lui il nostro Creatore.
Questo brano evangelico può aiutarci a riflettere sullo
spazio che gli diamo nella nostra vita.
Riflettiamo con calma, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.


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