venerdì 13 marzo 2015

Il Vangelo del Sabato 14 Marzo 2015

1° Lettura dal libro di Osea (6,1-6).  
Dal Vangelo secondo Luca (18,9-14) anno B.
In quel tempo, Gesù disse questa parabola per
alcuni che presumevano di esser giusti e
disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al
tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé:
O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri
uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come
questo pubblicano.
Digiuno due volte la settimana e pago le decime
di quanto possiedo.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non
osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva
il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore.
Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato,
a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà
umiliato e chi si umilia sarà esaltato».
Parola del Signore.
Saper riconoscere i propri sbagli è un segno di
grande maturità e di profonda umiltà.
È proprio l’invito del profeta, che chiama il popolo
a non aver paura di Dio, ma piuttosto a ritornare da Lui.
In fondo, la conversione non è un tornare dall’Unico che
ci conosce veramente e che ci accoglie così come siamo?
Del resto, anche quelle che noi riteniamo delle
punizioni da parte di Dio, altro non sono che richiami
a tornare a Lui ed al suo amore che noi stessi
abbiamo abbandonato.
E Gesù ci fa capire i nostri sbagli, come facevano i farisei.
Gesù ci descrive il fariseo come una persona ineccepibile
dal punto di vista dell’osservanza della legge; però,
Gesù calca la mano su un particolare meno piacevole.
Il fariseo, alla fine della sua preghiera, ci risulta
decisamente antipatico, superbo e pieno di sé.
Esattamente allo stesso modo dobbiamo sembrare
noi tutte le volte che non siamo umili e non riconosciamo
i nostri difetti e peccati.
È inutile farsi grandi davanti a Dio; risultiamo antipatici
anche davanti agli altri.
Riusciamo a renderci umili; ed abbandonare
la nostra superbia?
Se facciamo fatica, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.



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