sabato 14 febbraio 2015

Il Vangelo di Domenica 15 Febbraio 2015

Il Vangelo della 6° settimana del Tempo Ordinario
1° Lettura dal libro del Levitico (13,1-2,45-46)
2° Lettura dalla prima lettera di san Paolo
apostolo ai Corinzi (10,31-11,1)
Dal Vangelo secondo Marco (1,40-45) anno B.
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso,
che lo supplicava in ginocchio e gli diceva:
«Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe
compassione, tese la mano, lo
toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!».
E subito la lebbra scomparve da
lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via
subito e gli disse: «Guarda di non dire niente
a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote
e offri per la tua
purificazione quello che Mosè ha prescritto,
come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare
e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non
poteva più entrare pubblicamente in una
città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti;
e venivano a lui da ogni parte.
Parola del Signore.
Spesso siamo convinti che in ciò che facciamo
ci sono cose degne di Dio e cose che non gli
interessano perché sono troppo quotidiane e
lontane da qualsiasi gloria o santità.
Non ci rendiamo conto che in realtà a Dio interessa
tutto di noi, soprattutto quando ciò che facciamo,
lo facciamo per amore.
Dunque, non è importante l’entità di ciò che
facciamo; persino le cose più naturali, come mangiare
o bere, può assumere un significato soprannaturale,
soprattutto se attraverso di esse possiamo elevare
al Creatore la nostra lode ed il nostro ringraziamento.
Non trascuriamo nulla di ciò che facciamo, ma
rendiamo tutto come piccola offerta da fare a Dio
in ogni istante, e capiremo cosa significhi fare di noi
stessi un sacrificio gradito a Dio.
Come lo faceva Gesù stesso.
Marco ci dice che Gesù volle toccare il lebbroso;
non sarebbe stato necessario, considerando che il
Signore ha compiuto miracoli a distanza senza
bisogno di vedere nemmeno la persona che ha
beneficiato del prodigio.
Ma qui Gesù, si muove a compassione della
condizione del lebbroso, rifiutato da tutti.
Dunque, quel lieve tocco di mano è carezza,
benedizione e incoraggiamento per un uomo che
grazie al Cristo troverà la sua salvezza e redenzione.
Gesù non si preoccupa nemmeno delle proibizioni
culturali che rendevano a sua volta impuro chi
toccava un lebbroso.
La misericordia e la compassione del Signore va
al di là di leggi e di precetti.
L’uomo viene rinnovato interiormente, oltre che
nel corpo, e può lodare Dio con la sua testimonianza.
E noi, riusciamo a lodare il Signore dopo essere
stati risanati dalla lebbra del peccato?
Se facciamo ancora tanta fatica, aiutiamoci
 con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.


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