lunedì 19 gennaio 2015

Il Vangelo del Martedì 20 Gennaio 2015

1° lettura, dalla lettera agli Ebrei (6,10-20) 
Dal Vangelo secondo Marco (2,23-28) anno B.
In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi
di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano,
si misero a cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in
giorno di sabato quello che non è lecito?».
Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello
che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui
e i suoi compagni ebbero fame?
Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa
di Dio e mangiò i pani dell'offerta, che non è lecito
mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche
ai suoi compagni!».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo
e non l'uomo per il sabato!
Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato».
Parola del Signore.
Una delle cose più difficili da trovare nella vita
di un cristiano, anche di quelli che sono più
impegnati, è la perseveranza.
Significa essere capaci di essere fedeli a Dio per
tutta la vita, costi quello che costi, sia nella gioia
e nella pienezza che nel dolore e nel buio più
profondo della sofferenza fisica e morale.
Del resto, essere fedeli a Dio quando tutto va bene
è una cosa che tutti sanno fare senza nessuno sforzo.
Invece, quello che Dio chiede anche a noi è lo stesso
atteggiamento di Abramo; egli, pur non avendo
capito fino in fondo il significato delle promesse di
Dio si fida di Lui, anche se queste promesse si
realizzeranno a suo tempo.
Perseveriamo con fede e pazienza e vedremo la
manifestazione della gloria di Dio nella nostra vita.
Come ci fa comprendere Gesù.
Il sabato è per l’ebreo il giorno di festa per eccellenza,
momento sacro della settimana nel quale ricordare
le grandi meraviglie compiute da Dio per il suo popolo.
Quindi quando Gesù si attribuisce il sabato, fa
qualcosa di molto profondo; Egli si attribuisce in
qualche modo le prerogative di Dio, l’unico vero
padrone del tempo e dell’armonia incastonata
nell’alternarsi delle stagioni e dei giorni.
Ma questo discorso è troppo lontano dalla mentalità
dei farisei, i quali hanno reso questo giorno oggetto
di dibattito sui lavori che si potevano fare o meno,
perdendone il vero significato teologico.
Il Figlio dell’uomo è padrone anche del nostro tempo,
quindi cerchiamo di utilizzare bene quello che ci
viene concesso, crescendo nella sua lode e riconoscenza.
Aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

  

Nessun commento:

Posta un commento