venerdì 21 novembre 2014

Il Vangelo del Sabato 22 Novembre 2014

Dal Vangelo secondo Luca (20,27-40) anno A.
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi - i
quali dicono che non c'è risurrezione - e gli posero
questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto:
"Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma
è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia
una discendenza al proprio fratello".
C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver
preso moglie, morì senza figli.
Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti
e sette morirono senza lasciare figli.
Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla
risurrezione, di chi sarà moglie?
Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono
moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati
degni della vita futura e della risurrezione dai morti,
non prendono né moglie né marito: infatti non possono
più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono
figli della risurrezione, sono figli di Dio.
Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a
proposito del roveto, quando dice: "Il Signore è il Dio
di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe".
Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».
E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
Parola del Signore.
Tante volte si viene criticati se diciamo la verità in faccia
alle persone, per la loro condotta perversa, corrotta ed ingiusta.
Ma la vocazione profetica di ogni cristiano non è esente
dalle critiche, dal rifiuto e certe volte persino dalla
persecuzione verbale.
Ma questo non può spaventarci, in quanto ogni capello del
nostro capo è contato e la nostra vita è preziosa agli occhi di Dio.
Ma anche perché Dio, non è il Dio dei morti, ma dei vivi, dice Gesù.
Ancora una diatriba per Gesù, anche Lui non aveva vita facile,
che si trova a fare questione con i sadducei.
Luca pone questo discorso sulla resurrezione poco tempo
prima dell’epilogo drammatico della vicenda di Gesù.
È forse un modo per farci capire come dobbiamo porci
nei confronti del mistero della morte e dell’aldilà?
Non lo so.
Quello che Gesù vuole farci comprendere è che non possiamo
valutare il destino di gloria che ci attende con i criteri piccoli
e limitati di cui dispone la nostra mente e la nostra ragione.
Non è il caso, pertanto, di applicare alle realtà future
interpretazioni che non hanno nulla a che fare con il destino
di felicità che Dio ha promesso di realizzare per noi.
La chiave per comprendere è la fede, che è luce verso la pienezza.
Perciò per avere questa chiave, dobbiamo pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo 
così in terra. 
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i 
nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, 
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto 
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli 
dei secoli. Amen.
Buona giornata.


   

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