giovedì 3 aprile 2025

Il Vangelo del Venerdì 4 Aprile 2025

 

Della 4° settimana di Quaresima.

Sant’Isidoro di Siviglia,

vescovo e dottore della Chiesa.

Prima lettura.

Condanniamolo a una morte infame.

Dal libro della Sapienza (2,1a.12-22)

Dicono [gli empi] fra loro sragionando:

«Tendiamo insidie al giusto, che per noi

è d'incomodo e si oppone alle nostre

azioni; ci rimprovera le colpe contro

la legge e ci rinfaccia le trasgressioni

contro l'educazione ricevuta.

Proclama di possedere la conoscenza di

Dio e chiama se stesso figlio del Signore.

È diventato per noi una condanna dei

nostri pensieri; ci è insopportabile solo

al vederlo, perché la sua vita non è come

quella degli altri, e del tutto diverse sono

le sue strade.

Siamo stati considerati da lui moneta

falsa, e si tiene lontano dalle nostre vie

come da cose impure.

Proclama beata la sorte finale dei giusti

e si vanta di avere Dio per padre.

Vediamo se le sue parole sono vere,

consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.

Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli

verrà in suo aiuto e lo libererà dalle mani

dei suoi avversari.

Mettiamolo alla prova con violenze e

tormenti, per conoscere la sua mitezza

e saggiare il suo spirito di sopportazione.

Condanniamolo a una morte infamante,

perché, secondo le sue parole, il soccorso

gli verrà».

Hanno pensato così, ma si sono sbagliati;

la loro malizia li ha accecati.

Non conoscono i misteriosi segreti di

Dio, non sperano ricompensa per la

rettitudine né credono a un premio

per una vita irreprensibile.

Parola di Dio.

Vangelo.

Cercavano di arrestare Gesù, ma

non era ancora giunta la sua ora.

Dal Vangelo secondo

Giovanni (7,1-2.10.25-30) anno dispari.

In quel tempo, Gesù se ne andava per la

Galilea; infatti non voleva più percorrere

la Giudea, perché i Giudei cercavano

di ucciderlo.

Si avvicinava intanto la festa dei Giudei,

quella delle Capanne.

Quando i suoi fratelli salirono per la

festa, vi salì anche lui: non apertamente,

ma quasi di nascosto.

Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano:

«Non è costui quello che cercano di uccidere?

Ecco, egli parla liberamente, eppure non

gli dicono nulla.

I capi hanno forse riconosciuto davvero

che egli è il Cristo?

Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo

invece, quando verrà, nessuno saprà

di dove sia».

Gesù allora, mentre insegnava nel tempio,

esclamò: «Certo, voi mi conoscete e

sapete di dove sono.

Eppure non sono venuto da me stesso,

ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi

non lo conoscete.

Io lo conosco, perché vengo da lui ed

egli mi ha mandato».

Cercavano allora di arrestarlo, ma

nessuno riuscì a mettere le mani su di lui,

perché non era ancora giunta la sua ora.

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù è prudente, non cerca il martirio,

va di nascosto a Gerusalemme, sapendo

quanta tensione sta crescendo intorno a Lui.

Ormai la situazione gli sta sfuggendo di

mano; all’inizio Gesù era un fenomeno

‘naif’ da tenere sotto controllo, ora che

la folla lo segue, è diventato un pericolo

concreto per l’appena ricostruito potere

religioso che cerca di stare in equilibrio

in una situazione faticosa di occupazione

straniera.

Gesù cerca di fugare gli ultimi dubbi

riguardanti la propria identità, spiega

che l’idea di un Messia misterioso,

è solo una delle interpretazioni del

messianismo, e che Egli è mandato dal

Padre anche se proviene dalla Galilea.

Gesù è disposto a morire pur di dire

Dio, pur di manifestarne l’autentico

volto, e questo gli crea non pochi

problemi con quelli che credevano

di possedere Dio.

E di conservarlo.

Anche san Paolo sperimenta la fatica

di doversi difendere dalle accuse dei

suoi fratelli di sangue, prima, e da

quelli di fede, poi.

Viviamo con prudenza, amici, ma anche

con grande libertà interiore.

Viviamo in tempi in cui dire Cristo con

credibilità non è affatto scontato, dovendo

barcamenarci tra un’esplicita ostilità

da parte di una malsana logica mondana

e una superficiale visione della fede,

anche da parte di certi uomini di Chiesa.

Diamo sempre testimonianza al Padre,

con prudenza, con equilibrio, con

amore e con la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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