Della 8° settimana del Tempo Ordinario.
San Paolo VI, papa.
Prima lettura.
Foste liberati
dalla vostra vuota condotta
con il sangue
prezioso di Cristo, agnello
senza difetti e
senza macchia.
Dalla prima lettera di
san Pietro apostolo (1,18-25)
Carissimi, voi sapete
che non a prezzo
di cose effimere, come
argento e oro,
foste liberati dalla
vostra vuota condotta,
ereditata dai padri,
ma con il sangue
prezioso di Cristo,
agnello senza difetti
e senza macchia.
Egli fu predestinato
già prima della
fondazione del mondo,
ma negli ultimi
tempi si è manifestato
per voi; e voi per
opera sua credete in
Dio, che lo ha
risuscitato dai morti
e gli ha dato gloria,
in modo che la vostra
fede e la vostra
speranza siano rivolte
a Dio.
Dopo aver purificato
le vostre anime
con l’obbedienza alla
verità per amarvi
sinceramente come
fratelli, amatevi
intensamente, di vero
cuore, gli uni gli
altri, rigenerati non
da un seme corruttibile
ma incorruttibile, per
mezzo della parola
di Dio viva ed eterna.
Perché ogni carne è
come l’erba e tutta
la sua gloria come un
fiore di campo.
L’erba inaridisce, i
fiori cadono, ma la
parola del Signore
rimane in eterno.
E questa è la parola
del Vangelo che
vi è stato annunciato.
Parola di Dio.
Vangelo.
Ecco, noi saliamo e
Gerusalemme
e il Figlio
dell’uomo sarà consegnato.
Dal Vangelo secondo
Marco (10,32-45) anno pari.
In quel tempo, mentre
erano sulla strada
per salire a
Gerusalemme, Gesù camminava
davanti ai discepoli
ed essi erano sgomenti;
coloro che lo
seguivano erano impauriti.
Presi di nuovo in
disparte i Dodici, si mise
a dire loro quello che
stava per accadergli:
«Ecco, noi saliamo e
Gerusalemme e il
Figlio dell’uomo sarà
consegnato ai capi
dei sacerdoti e agli
scribi; lo condanneranno
a morte e lo
consegneranno ai pagani, lo
derideranno, gli
sputeranno addosso, lo
flagelleranno e lo
uccideranno, e dopo
tre giorni risorgerà».
Gli si avvicinarono
Giacomo e Giovanni,
i figli di Zebedèo,
dicendogli: «Maestro,
vogliamo che tu faccia
per noi quello
che ti chiederemo».
Egli disse loro: «Che
cosa volete che io
faccia per voi?».
Gli risposero:
«Concedici di sedere, nella
tua gloria, uno alla
tua destra e uno alla
tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi
non sapete quello
che chiedete.
Potete bere il calice
che io bevo, o essere
battezzati nel
battesimo in cui io sono
battezzato?».
Gli risposero: «Lo
possiamo».
E Gesù disse loro: «Il
calice che io bevo
anche voi lo berrete,
e nel battesimo in cui
io sono battezzato
anche voi sarete battezzati.
Ma sedere alla mia
destra o alla mia
sinistra non sta a me
concederlo; è per
coloro per i quali è
stato preparato».
Gli altri dieci,
avendo sentito, cominciarono
a indignarsi con
Giacomo e Giovanni.
Allora Gesù li chiamò
a sé e disse loro:
«Voi sapete che coloro
i quali sono
considerati i
governanti delle nazioni
dominano su di esse e
i loro capi
le opprimono.
Tra voi però non è
così; ma chi vuole
diventare grande tra
voi sarà vostro
servitore, e chi vuole
essere il primo tra
voi sarà schiavo di
tutti.
Anche il Figlio
dell’uomo infatti non è
venuto per farsi
servire, ma per servire e
dare la propria vita
in riscatto per molti».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
La perplessità fra i discepoli
non si è
attenuata, anzi.
La prospettiva di ricevere cento
volte
tanto non li ha rassicurati.
Alcuni, addirittura, hanno paura
di quello
che potrebbe succedere; forse
Gesù si sta
rivelando troppo esigente.
Il giovane ricco ha affermato di
osservare
i precetti, cosa dovrebbe fare di
più?
E se lui non ce l’ha fatta loro
cosa
possono fare?
La ricompensa futura è lontana e
non
sanno cosa pensare.
Gesù ha uno strano modo di
rassicurarli;
dice di essere disposto a morire
per
affermare la sua visione di Dio.
Non un Dio che premia chi, come
il
giovane ricco, si mette a
contabilizzare
la propria devozione, ma il Dio
per cui
vale la pena abbandonare tutto.
La reazione, ancora una volta, è
assurda;
il ‘cento volte tanto’ è stato
interpretato
come dei privilegi di cui godere.
Quanto stride la richiesta di
Giacomo e Giovanni!
E la rabbia degli altri discepoli
per non
averci pensato per primi!
Gesù mette da parte il suo dolore
e ancora
li ammaestra; il premio non
consiste in
un posto nel governo.
Lo Spirito ci aiuti a prendere
sul serio la
Parola del Signore con l’aiuto
della
preghiera, senza scoraggiarci,
senza
far diventare la fede un
privilegio.
Siamo discepoli di colui che ha
donato
tutto per il Regno.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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