Della 7° settimana del Tempo Ordinario.
Beata Vergine Maria
Madre della Chiesa.
Prima lettura.
Madre di tutti i
viventi.
Dal libro della Gènesi
(3,9-15.20)
[Dopo che l’uomo ebbe
mangiato del
frutto dell’albero,]
il Signore Dio lo
chiamò e gli disse:
«Dove sei?».
Rispose: «Ho udito la
tua voce nel giardino:
ho avuto paura, perché
sono nudo, e mi
sono nascosto».
Riprese: «Chi ti ha
fatto sapere che sei nudo?
Hai forse mangiato
dell’albero di cui ti
avevo comandato di non
mangiare?».
Rispose l’uomo: «La
donna che tu mi hai
posta accanto mi ha
dato dell’albero e
io ne ho mangiato».
Il Signore Dio disse
alla donna: «Che
hai fatto?».
Rispose la donna: «Il
serpente mi ha
ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio
disse al serpente:
«Poiché hai fatto
questo, maledetto tu
fra tutto il bestiame e
fra tutti gli
animali selvatici!
Sul tuo ventre
camminerai e polvere
mangerai per tutti i
giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia
fra te e la donna, fra
la tua stirpe e la sua
stirpe: questa ti
schiaccerà la testa e
tu le insidierai
il calcagno».
L’uomo chiamò sua
moglie Eva,
perché ella fu la
madre di tutti i viventi.
Parola di Dio.
Vangelo.
Ecco tuo figlio!
Ecco tua madre!
Dal Vangelo secondo
Giovanni (19,25-34) anno pari.
In quel tempo, stavano
presso la croce di
Gesù sua madre, la
sorella di sua madre,
Maria madre di Clèopa
e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo
la madre e accanto
a lei il discepolo che
egli amava, disse
alla madre: «Donna,
ecco tuo figlio!».
Poi disse al
discepolo: «Ecco tua madre!».
E da quell’ora il
discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù,
sapendo che ormai
tutto era compiuto,
affinché si compisse
la Scrittura, disse:
«Ho sete».
Vi era lì un vaso pieno
di aceto; posero
perciò una spugna,
imbevuta di aceto,
in cima a una canna e
gliela
accostarono alla
bocca.
Dopo aver preso
l’aceto, Gesù
disse: «È compiuto!».
E, chinato il capo,
consegnò lo spirito.
Era il giorno della
Parasceve e i Giudei,
perché i corpi non
rimanessero sulla
croce durante il
sabato-era infatti un
giorno solenne quel
sabato-, chiesero
a Pilato che fossero
spezzate loro le
gambe e fossero
portati via.
Vennero dunque i
soldati e spezzarono
le gambe all’uno e
all’altro che erano stati
crocifissi insieme con
lui.
Venuti però da Gesù,
vedendo che era
già morto, non gli
spezzarono le gambe,
ma uno dei soldati con
una lancia gli
colpì il fianco, e
subito ne uscì
sangue e acqua.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
La Passione di Gesù è un racconto
segnato dalla violenza e dal
tradimento.
Ma non è solo questo; la Passione
è anche
un canto alla vita, che si mostra
più forte
della morte.
Proprio nel momento di maggior
debolezza,
Gesù, che pure aveva suscitato
attorno a
sé un notevole movimento di
gente, alla
fine si ritrova solo, con quattro
donne;
sua madre, la sorella della
madre, Maria
di Clèofa e la Maddalena, oltre a
un
giovane discepolo, quello che
egli amava.
E ancora ci dà una grande
lezione.
Dall’alto della croce, Gesù non
si
preoccupa di sé e del suo dolore;
non si
lascia andare a grandi
lamenti-sinceramente
ne avrebbe avuto motivo-, né a
imprecazioni.
Noi per molto meno ci lamentiamo
e
imprechiamo; quando ci sentiamo
male,
o siamo sopraffatti da qualche
problema,
ci ripieghiamo su noi stessi e
sulla nostra
condizione, anche se, soprattutto
in certi
momenti, è comprensibile.
Dall’alto della croce, non chiede
consolazione
per se, ma si preoccupa invece,
per il piccolo
gruppetto sotto di Lui.
Guarda il discepolo amato e non
vuole che
resti senza protezione: “Donna,
ecco
tuo figlio”, dice a sua madre.
In questo discepolo c’è il volto
di ciascuno
di noi, perché tutti siamo amati
da Gesù,
nessuno escluso, per questo ci
affida
a sua madre.
Gesù, fra i tormenti, si
preoccupa di noi
più di quanto facciamo noi
stessi.
È un piccolo episodio, appena due
righe di Vangelo.
Eppure è la prima vittoria della
vita
sulla morte.
Mentre tutto sembra finire e i
nemici
della giustizia e del Vangelo
cantano
vittoria, dalla voce di uno
sconfitto,
nasce un’amicizia nuova, una
solidarietà
tra noi e la madre di Gesù,
Maria.
È il primo frutto della morte di
Gesù,
Maria diventa nostra madre e
insieme
a lei impariamo a pregare.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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