Della 34° settimana del Tempo Ordinario.
Sant’Andrea, Apostolo.
Prima Lettura
La fede viene dall'ascolto e l'ascolto
riguarda la parola di Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo
ai Romani (10,9-18)
Fratello, se con la tua bocca proclamerai:
«Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore
crederai che Dio lo ha risuscitato dai
morti, sarai salvo.
Con il cuore infatti si crede per ottenere
la giustizia, e con la bocca si fa la
professione di fede per avere la salvezza.
Dice infatti la Scrittura: «Chiunque
crede in lui non sarà deluso».
Poiché non c’è distinzione fra Giudeo
e Greco, dato che lui stesso è il Signore
di tutti, ricco verso tutti quelli che lo
invocano. Infatti: «Chiunque invocherà
il nome del Signore sarà salvato».
Ora, come invocheranno colui nel quale
non hanno creduto?
Come crederanno in colui del quale
non hanno sentito parlare?
Come ne sentiranno parlare senza
qualcuno che lo annunci?
E come lo annunceranno, se non sono
stati inviati?
Come sta scritto: «Quanto sono belli i
piedi di coloro che recano un lieto
annuncio di bene!».
Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo.
Lo dice Isaìa: «Signore, chi ha creduto
dopo averci ascoltato?».
Dunque, la fede viene dall’ascolto e
l’ascolto riguarda la parola di Cristo.
Ora io dico: forse non hanno udito?
Tutt’altro: «Per tutta la terra è corsa la
loro voce, e fino agli estremi confini
del mondo le loro parole».
Parola di Dio.
Vangelo.
Essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Dal Vangelo secondo
Matteo (4,18-22) anno pari.
In quel tempo, mentre camminava lungo
il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli,
Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo
fratello, che gettavano le reti in mare;
erano infatti pescatori.
E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò
pescatori di uomini».
Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli,
Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni
suo fratello, che nella barca, insieme a
Zebedèo loro padre, riparavano le loro
reti, e li chiamò.
Ed essi subito lasciarono la barca e il
loro padre e lo seguirono.
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Concludiamo
il mese con la festa del
martirio
di Andrea, fratello di Simon Pietro.
In
questi ultimi giorni dell’anno liturgico
è
un grande Apostolo e un martire ad
accompagnarci
alle soglie dell’Avvento.
È
il primo fra i chiamati a seguire Gesù.
Bel
primato.
È
di Betsaida, e questo è certo, e ha
seguito
suo fratello Pietro e sua cognata
nella
popolosa Cafarnao per esercitare
la
sua professione.
Ma
Giovanni ci svela che, oltre che ad
essere
pescatore, Andrea era anche
discepolo
del Battista, ed è proprio lì
che
avrebbe conosciuto Gesù, su
indicazione
del predicatore.
E
fu proprio lui a portare suo fratello
Simone
dal Signore.
Secondo
Matteo, di cui abbiamo letto
oggi
il Vangelo, la chiamata sarebbe
invece
avvenuta sul lago, dopo una
giornata
di pesca infruttuosa.
Possiamo
incontrare Gesù perché altri
ce
lo hanno indicato, come fa il Battista,
o
perché siamo accompagnati per mano
da
Lui, come Andrea fa con Pietro,
o
mentre stiamo esercitando la
nostra
professione.
Di
Andrea tradizioni antiche ci dicono
che
evangelizzò la Grecia e morì
martire
a Patrasso.
E
che, e questa mi piace moltissimo!,
fu
lui a incoraggiare Giovanni a
scrivere
un Vangelo.
Leggendo
queste cose sentiamo tutta la
vitalità
del Vangelo fatto di sguardi e di
incontri,
di persone e di passioni.
Lasciamo
che sia questo spirito con la
preghiera,
ad animare le nostre
stanche
comunità!
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e
sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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