Della 32° settimana del Tempo Ordinario.
San Giosafat,
vescovo e martire.
Prima Lettura
Viviamo con pietà,
nell’attesa della
beata speranza e
della manifestazione
della gloria del
nostro grande Dio
e salvatore Gesù
Cristo.
Dalla lettera di san
Paolo apostolo
a Tito (2,1-8.1-14)
Carissimo, insegna
quello che è
conforme alla sana
dottrina.
Gli uomini anziani
siano sobri, dignitosi,
saggi, saldi nella
fede, nella carità e
nella pazienza.
Anche le donne anziane
abbiano un
comportamento santo:
non siano
maldicenti né schiave
del vino; sappiano
piuttosto insegnare il
bene, per formare
le giovani all’amore
del marito e dei figli,
a essere prudenti,
caste, dedite alla
famiglia, buone,
sottomesse ai propri
mariti, perché la
parola di Dio non
venga screditata.
Esorta ancora i più
giovani a essere
prudenti, offrendo te
stesso come
esempio di opere
buone: integrità nella
dottrina, dignità,
linguaggio sano e
irreprensibile, perché
il nostro avversario
resti svergognato, non
avendo nulla di
male da dire contro di
noi.
È apparsa infatti la
grazia di Dio, che
porta salvezza a tutti
gli uomini e ci
insegna a rinnegare
l’empietà e i
desideri mondani e a
vivere in questo
mondo con sobrietà,
con giustizia e
con pietà, nell’attesa
della beata speranza
e della manifestazione
della gloria del
nostro grande Dio e
salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso
per noi, per riscattarci
da ogni iniquità e
formare per sé un popolo
puro che gli
appartenga, pieno di zelo
per le opere buone.
Parola di Dio.
Vangelo
Siamo servi
inutili. Abbiamo fatto
quanto dovevamo
fare.
Dal Vangelo secondo
Luca (17,7-10) anno pari.
In quel tempo, Gesù
disse: «Chi di voi,
se ha un servo ad
arare o a pascolare il
gregge, gli dirà,
quando rientra dal
campo: “Vieni subito e
mettiti a tavola”?
Non gli dirà
piuttosto: “Prepara da
mangiare, stringiti le
vesti ai fianchi
e servimi, finché avrò
mangiato e bevuto,
e dopo mangerai e
berrai tu”?
Avrà forse gratitudine
verso quel servo,
perché ha eseguito gli
ordini ricevuti?
Così anche voi, quando
avrete fatto tutto
quello che vi è stato
ordinato, dite:
“Siamo servi inutili.
Abbiamo fatto quanto
dovevamo fare”».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Il mese di novembre segna la fine
dell’anno
Liturgico; a Dicembre cominceremo
l’anno nuovo con il tempo dell’Avvento,
tempo di attesa del Natale.
Perciò, molte letture di questi
giorni sono
proiettate verso il futuro, verso
il destino
dell’uomo e del cosmo, verso l’altrove.
Noi crediamo che il Signore Gesù,
risorto
e asceso al Padre, tornerà nella
pienezza
dei tempi per instaurare
definitivamente
il suo Regno.
Nel tempo di mezzo, questo tempo
che
viviamo, ha affidato alla Chiesa,
e a noi,
il compito di annunciare il Vangelo
ad
ogni uomo, sostenuti dallo
Spirito Santo.
Questo è il nostro lavoro, a
questo serve
la Chiesa; a rendere
testimonianza
al Signore Gesù.
Stiamo attenti, allora, a non
perdere di
vista il compito affidatoci, a
vivere con
impegno e convinzione ciò che il
Signore
ci chiede.
Il Signore, poi, ci ammonisce a
non cadere
nell’errore di sentirci ‘padroni’
del
Vangelo o di montarci la testa;
siamo
solo dei servi inutili.
Inutili, certo, ma che il Signore
sceglie
per proclamare le sue meraviglie
alle
persone che oggi incontreremo.
Dimoriamo nell’umile
consapevolezza
di essere strumenti e nella
serena fierezza
di essere stati chiamati dal Signore
a
renderlo presente qui e ora, preghiamo.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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