domenica 13 ottobre 2024

Il Vangelo del Lunedì 14 Ottobre 2024

 

Della 28° settimana del Tempo Ordinario.

San Callisto I, Papa e martire.

Prima Lettura

Non siamo figli di una schiava,

ma della donna libera.

Dalla lettera di san Paolo apostolo

ai Gàlati (4,22-24.26-27.31-5,1)

Fratelli, sta scritto che Abramo ebbe due

figli, uno dalla schiava e uno dalla

donna libera.

Ma il figlio della schiava è nato secondo

la carne; il figlio della donna libera,

in virtù della promessa.

Ora, queste cose sono dette per allegoria:

le due donne infatti rappresentano le

due alleanze.

Una, quella del monte Sinai, che genera

nella schiavitù, è rappresentata da Agar.

Invece la Gerusalemme di lassù è libera

ed è la madre di tutti noi.

Sta scritto infatti: «Rallégrati, sterile,

tu che non partorisci, grida di gioia,

tu che non conosci i dolori del parto,

perché molti sono i figli dell’abbandonata,

più di quelli della donna che ha marito».

Così, fratelli, noi non siamo figli di una

schiava, ma della donna libera.

Cristo ci ha liberati per la libertà!

State dunque saldi e non lasciatevi

imporre di nuovo il giogo della schiavitù.

Parola di Dio.

Vangelo

Non sarà dato alcun segno a questa

generazione, se non il segno di Giona.

Dal Vangelo secondo Luca (11,29-32) anno pari.

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano,

Gesù cominciò a dire: «Questa generazione

è una generazione malvagia; essa cerca un

segno, ma non le sarà dato alcun segno,

se non il segno di Giona.

Poiché, come Giona fu un segno per

quelli di Nìnive, così anche il Figlio

dell’uomo lo sarà per questa generazione.

Nel giorno del giudizio, la regina del Sud

si alzerà contro gli uomini di questa

generazione e li condannerà, perché ella

venne dagli estremi confini della terra

per ascoltare la sapienza di Salomone.

Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.

Nel giorno del giudizio, gli abitanti di

Nìnive si alzeranno contro questa

generazione e la condanneranno,

perché essi alla predicazione di

Giona si convertirono.

Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Abbiamo sempre bisogni di segni,

cerchiamo sempre conferme alla

nostra fede.

Non ne abbiamo ricevuti abbastanza di

segni e prodigi nella nostra vita?

La nostra vita non è forse costellata di

piccole manifestazioni della presenza

e della tenerezza di Dio?

Gesù si lamenta, sconsolato, per una fede

sempre in ansia, sempre bisognosa di prodigi.

E la cosa ancora più dolorosa è il fatto

che questa richiesta viene proprio dalle

persone che dicono di avere fede, dai

credenti di ieri e di oggi.

Gesù cita la regina di Saba che si convertì

davanti alla saggezza di Salomone e del

percorso di conversione dei Niniviti dopo

la predicazione di Giona; spesso sono i

lontani a convertirsi e, davanti alla novità

del Vangelo, i più refrattari al cambiamento

sono proprio i cristiani.

Non c’è niente di peggio dell’annunciare

Gesù ai cristiani, sanno già tutto!

Teniamo il cuore desto, amici, pronto

a riconoscere ogni piccolo segno della

presenza di Dio, che si manifesta sempre

nella concretezza del quotidiano, mai nei

prodigi, e rendiamoci conto che ben più

di Giona e di Salomone, c’è qui; noi

possiamo, ogni giorno, ascoltare e

seguire il figlio di Dio, nella preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri

debitori, e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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