venerdì 20 settembre 2024

Il Vangelo del Sabato 21 Settembre 2024

 

Della 24° settimana del Tempo Ordinario.

San Matteo, Apostolo ed Evangelista.

Prima Lettura

Cristo ha dato ad alcuni di essere

apostoli, ad altri di essere evangelisti.

Dalla lettera di san Paolo apostolo

agli Efesìni (4,1-7.11-13)

Fratelli, io, prigioniero a motivo del

Signore, vi esorto: comportatevi in

maniera degna della chiamata che avete

ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e

magnanimità, sopportandovi a vicenda

nell’amore, avendo a cuore di conservare

l’unità dello spirito per mezzo del

vincolo della pace.

Un solo corpo e un solo spirito, come una

sola è la speranza alla quale siete stati

chiamati, quella della vostra vocazione;

un solo Signore, una sola fede, un

solo battesimo.

Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di

sopra di tutti, opera per mezzo di tutti

ed è presente in tutti.

A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la

grazia secondo la misura del dono di Cristo.

Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli,

ad altri di essere profeti, ad altri ancora di

essere evangelisti, ad altri di essere pastori

e maestri, per preparare i fratelli a compiere

il ministero, allo scopo di edificare il corpo

di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità

della fede e della conoscenza del Figlio di

Dio, fino all’uomo perfetto, fino a

raggiungere la misura della pienezza di Cristo.

Parola di Dio.

Vangelo

Non sono venuto a chiamare i giusti,

ma i peccatori.

Dal Vangelo secondo Matteo (9,9-13) anno pari.

In quel tempo, mentre andava via, Gesù

vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al

banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi».

Ed egli si alzò e lo seguì.

Mentre sedeva a tavola nella casa,

sopraggiunsero molti pubblicani e

peccatori e se ne stavano a tavola

con Gesù e con i suoi discepoli.

Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi

discepoli: «Come mai il vostro maestro

mangia insieme ai pubblicani e

ai peccatori?».

Udito questo, disse: «Non sono i sani che

hanno bisogno del medico, ma i malati.

Andate a imparare che cosa vuol dire:

“Misericordia io voglio e non sacrifici”.

Io non sono venuto infatti a chiamare

i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Matteo non si aspettava salvezza,

né la meritava.

Troppi compromessi, troppe rinunce alla

legalità nella sua vita per poter osare tanto.

La vita per lui era diventata, ormai, potere e

denaro, timore e rispetto da parte degli altri.

Non si aspettava nulla. E invece.

La durezza di Levi, l’alto muro eretto

per difendere la propria vita si schianta

in un attimo, si sbriciola quando vede

nello sguardo del Nazareno amore,

rispetto, verità.

Matteo era abituato agli insulti di chi

pagava, attraverso di lui, l’iniqua tassa

imposta da Roma imperiale.

Collaborazionista e ladro, non temeva

lo sprezzo dei suoi amici.

No, non meritava alcuna compassione.

E, invece, ne riceve.

E l’inatteso, e l’inaudito, come sempre,

scatena la gioia, produce il brivido;

Matteo si scioglie, lascia tutto, fa festa;

come Abramo rischia tutto, ma sa di

scommettere sul giusto.

Troppe volte ci avviciniamo a Dio come

quando compiliamo la dichiarazione dei

redditi; meno si dichiara e meno si paga!

No, amici, qui è di luce che si parla,

di tenerezza e di serenità, di pace e

di conversione.

Questo Dio che ci viene a stanare per

offrirci amore, questo Dio che soffre

come un amante ferito quando non viene

ricambiato, è lì che ci aspetta.

Per quanto tempo fuggiremo l’unica

cosa che davvero ci può rendere felici?

San Matteo-di cui oggi ricordiamo la

festa-ci insegni cosa significa ottenere

una misericordia bruciante, che ti fa alzare

e lasciare tutto ciò che credevi essenziali

alla tua vita, con l’aiuto della preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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