mercoledì 25 settembre 2024

Il Vangelo del Giovedì 26 Settembre 2024

 

Della 25° settimana del Tempo Ordinario.

Santi Cosma e Damiano, martiri.

Prima Lettura

Non c’è niente di nuovo sotto il sole.

Dal libro del Qoèlet (1,2-11)

Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità

delle vanità: tutto è vanità.

Quale guadagno viene all’uomo per tutta

la fatica con cui si affanna sotto il sole?

Una generazione se ne va e un’altra arriva,

ma la terra resta sempre la stessa.

Il sole sorge, il sole tramonta e si

affretta a tornare là dove rinasce.

Il vento va verso sud e piega verso nord.

Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento.

Tutti i fiumi scorrono verso il mare, eppure

il mare non è mai pieno: al luogo dove

i fiumi scorrono,

continuano a scorrere.

Tutte le parole si esauriscono e nessuno

è in grado di esprimersi a fondo.

Non si sazia l’occhio di guardare né

l’orecchio è mai sazio di udire.

Quel che è stato sarà e quel che si è fatto

si rifarà; non c’è niente di nuovo sotto il sole.

C’è forse qualcosa di cui si possa dire:

«Ecco, questa è una novità»?

Proprio questa è già avvenuta nei secoli

che ci hanno preceduto.

Nessun ricordo resta degli antichi, ma

neppure di coloro che saranno si

conserverà memoria presso quelli che

verranno in seguito.

Parola di Dio.

Vangelo

Giovanni, l’ho fatto decapitare io;

chi è dunque costui, del quale sento

dire queste cose?

Dal Vangelo secondo Luca (9,7-9) anno pari.

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì

parlare di tutti questi avvenimenti e non

sapeva che cosa pensare, perché alcuni

dicevano: «Giovanni è risorto dai morti»,

altri: «È apparso Elìa», e altri ancora:

«È risorto uno degli antichi profeti».

Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto

decapitare io; chi è dunque costui, del

quale sento dire queste cose?».

E cercava di vederlo.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Erode non sa spiegarsi la missione e le

ragioni del successo del Nazareno.

Fantasmi lo perseguitano, sangue che

gronda dalle sue mani di re fantoccio

che si fa comandare dalla stizza di

una concubina.

Chi è mai costui? Il Battista?

Erode caccia il pensiero con forza; ancora

gli duole la decisione presa, da alticcio,

durante un festino, di far uccidere quel

profeta che egli, nonostante tutto,

ascoltava volentieri e stimava.

Decisione presa per non sfigurare, per

non ledere la sua immagine davanti

agli invitati, a causa di una stolta

promessa fatta ad una adolescente.

Chi è mai quest’uomo?

Ancora oggi, dopo più di duemila anni di

fatiche e di emozioni, il Nazareno fa

discutere di sé; chi è mai quest’uomo?

Un esaltato? Un folle?

Un profeta? Un idealista?

Gesù scuote, inquieta, smuove, emoziona,

fa rabbrividire tutti noi, ad eccezione di

certi uomini di chiesa che ancora oggi

vogliono zittirlo.

È e resta un mistero per i potenti di ogni

tempo che tentano di eliminarlo o di

imitarlo o di blandirlo.

Ma Gesù, libero, forte, presente, ancora

accompagna noi suoi discepoli.

I regni crollano, i potenti scompaiono,

la Storia, la grande mietitrice, tutto livella,

tutto scompone.

Ma Gesù, intatto, resta.

E noi con Lui aiutati dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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