Della 18° settimana del Tempo Ordinario.
San Lorenzo,
diacono e martire.
Prima Lettura
Dio ama chi dona
con gioia.
Dalla seconda lettera
di san Paolo
apostolo ai Corìnzi
(9,6-10)
Fratelli, tenete
presente questo: chi
semina scarsamente,
scarsamente
raccoglierà e chi
semina con larghezza,
con larghezza
raccoglierà.
Ciascuno dia secondo
quanto ha deciso
nel suo cuore, non con
tristezza né per
forza, perché Dio ama
chi dona con gioia.
Del resto, Dio ha
potere di far abbondare
in voi ogni grazia
perché, avendo sempre
il necessario in
tutto, possiate compiere
generosamente tutte le
opere di bene.
Sta scritto infatti: «Ha
largheggiato,
ha dato ai poveri, la
sua giustizia dura
in eterno».
Colui che dà il seme
al seminatore e il
pane per il
nutrimento, darà e moltiplicherà
anche la vostra
semente e farà crescere i
frutti della vostra
giustizia.
Parola di Dio.
Vangelo
Se il chicco di
grano muore,
produce molto
frutto.
Dal Vangelo secondo
Giovanni (12,24-26) anno pari.
In quel tempo, Gesù
disse ai suoi
discepoli: «In verità,
in verità io vi
dico: se il chicco di
grano, caduto in
terra, non muore,
rimane solo; se invece
muore, produce molto
frutto.
Chi ama la propria
vita, la perde e chi
odia la propria vita
in questo mondo,
la conserverà per la
vita eterna.
Se uno mi vuole
servire, mi segua, e dove
sono io, là sarà anche
il mio servitore.
Se uno serve me, il
Padre lo onorerà».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Prega per noi, oggi, il martire
Lorenzo,
diacono della chiesa di Roma che
ha
donato la sua vita per Cristo e
per i fratelli.
Il suo amore ha illuminato la
storia della Chiesa.
Il chicco di grano caduto in
terra che
muore per portare frutto è Gesù
stesso,
turbato dall’arrivo di Filippo
che gli
chiede di vedere dei greci,
misterioso
segno, per Gesù, che ormai la sua
opera è compiuta.
E, dopo di Lui, migliaia di
uomini e donne
l’hanno seguito nel dono di sé
fino allo
spargimento di sangue.
Uomini e donne come noi, né eroi,
né fanatici, amanti della vita,
come noi,
ma non disposti a rinnegare la
propria
fede e, perciò, consapevoli che
Cristo
vale più della vita.
Uomini e donne del passato, ma
anche
del presente recente.
Studi recenti ci dicono che, dall’origine
del cristianesimo ad oggi,
quaranta
milioni di cristiani sono stati
uccisi ma,
di questi, venticinque milioni
nel ‘luminoso’ ventesimo secolo!
Nei gulag sovietici, nei campi
nazisti,
nelle foreste africane, nei paesi
mussulmani, milioni di uomini e
donne hanno donato il proprio
seme
per la rinascita di un mondo
pacificato.
Tertulliano, un padre della
Chiesa, diceva
che il sangue dei martiri è
semenza per
i nuovi cristiani.
Noi, discepoli da poltrona e
pantofole,
dobbiamo la nostra fede alla
testimonianza
di fratelli e sorelle che, come
Lorenzo,
hanno dato tutta la loro vita per
il Regno
accompagnati dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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