Della 16° settimana del Tempo Ordinario.
San Charbel
(Giuseppe) Makhluf, sacerdote.
Prima Lettura
Ti ho stabilito
profeta delle nazioni.
Dal libro del profeta
Geremìa (1,1.4-10)
Parole di Geremìa,
figlio di Chelkìa,
uno dei sacerdoti che
risiedevano ad
Anatòt, nel territorio
di Beniamino.
Mi fu rivolta questa
parola del Signore:
«Prima di formarti nel
grembo materno,
ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi
alla luce, ti ho
consacrato; ti ho
stabilito profeta
delle nazioni».
Risposi: «Ahimè,
Signore Dio!
Ecco, io non so
parlare, perché sono giovane».
Ma il Signore mi
disse: «Non dire:
“Sono giovane”.
Tu andrai da tutti
coloro a cui ti manderò
e dirai tutto quello
che io ti ordinerò.
Non aver paura di
fronte a loro, perché
io sono con te per
proteggerti».
Oracolo del Signore.
Il Signore stese la
mano e mi toccò la bocca,
e il Signore mi disse:
«Ecco, io metto le
mie parole sulla tua
bocca.
Vedi, oggi ti do
autorità sopra le nazioni e
sopra i regni per sradicare
e demolire,
per distruggere e
abbattere, per edificare
e piantare».
Parola di Dio.
Vangelo
Una parte del seme
cadde sul terreno
buono e diede
frutto.
Dal Vangelo secondo
Matteo (13,1-9) anno pari.
Quel giorno Gesù uscì
di casa e sedette
in riva al mare.
Si radunò attorno a
lui tanta folla che egli
salì su una barca e si
mise a sedere, mentre
tutta la folla stava
sulla spiaggia.
Egli parlò loro di
molte cose con parabole.
E disse: «Ecco, il
seminatore uscì a seminare.
Mentre seminava, una
parte cadde lungo
la strada; vennero gli
uccelli e la mangiarono.
Un'altra parte cadde
sul terreno sassoso,
dove non c'era molta
terra; germogliò
subito, perché il
terreno non era profondo,
ma quando spuntò il
sole, fu bruciata e,
non avendo radici,
seccò.
Un'altra parte cadde
sui rovi, e i rovi
crebbero e la
soffocarono.
Un'altra parte cadde
sul terreno buono e
diede frutto: il
cento, il sessanta, il trenta
per uno.
Chi ha orecchi,
ascolti».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Ci viene riproposta oggi la
parabola del
seminatore, non come una inutile
ripetizione,
ma a mò di sottolineatura dell’importanza
che la Parola deve avere nella nostra
vita.
Inoltre, la lettura continua
feriale del
Vangelo di Matteo ci fa penetrare
meglio
il cammino che l’evangelista
stesso
propone alla comunità per la
quale
scrive, che è percorso, lungo il
quale si deve
modulare la nostra esperienza di
battezzati.
Se la parabola è chiara,
altrettanto non lo
è il nostro comportamento nei
confronti
di ciò che è stato seminato in noi.
Non vi sono delle
caratterizzazioni
stabilite, questo sarebbe
contrario alla
dottrina stessa cristiana, in
quanto
predestinerebbe alcuni alla
dannazione
e altri alla vita eterna.
Quando infatti si interpretano i
terreni,
strada, sassi, spine, terra
buona, come
caratteri redeterminati di un
individuo,
si nega qualsiasi possibilità di
cambiamento e di conversione.
Gesù vuole soltanto dire che
ognuno di
noi può essere nei vari momenti
della
sua esistenza tanto terreno buono
quanto
strada e che l’impegno è proprio
nel
cercare di diventare ogni giorno
terra
fertile, nonostante le aridità,
le infedeltà
e le preoccupazioni.
È un Vangelo che incoraggia e non
certo
una pagina che vuole innalzare i perfetti
e relegare gli altri in una
strada senza uscita.
Tutti dobbiamo cercare quel seme.
E ricordarci che: «Il seme è la Parola
di
Dio, il seminatore è Cristo; chiunque
trova
Lui, ha la vita eterna».
Ma per riuscirci chiediamo aiuto
alla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso e
nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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