martedì 9 luglio 2024

Il Vangelo del Mercoledì 10 Luglio 2024

 

Della 14° settimana del Tempo Ordinario.

Sante Rufina e Seconda, martiri.

Prima Lettura

E' tempo di cercare il Signore.

Dal libro del profeta Osèa (10,1-3.7-8.12)

Vite rigogliosa era Israele, che dava

sempre il suo frutto; ma più abbondante

era il suo frutto,

più moltiplicava gli altari; più ricca era la

terra, più belle faceva le sue stele.

Il loro cuore è falso; orbene,

sconteranno la pena!

Egli stesso demolirà i loro altari,

distruggerà le loro stele.

Allora diranno: «Non abbiamo più re,

perché non rispettiamo il Signore.

Ma anche il re, che cosa potrebbe fare

per noi?».

Perirà Samarìa con il suo re, come un

fuscello sull'acqua.

Le alture dell'iniquità, peccato d'Israele,

saranno distrutte, spine e cardi cresceranno

sui loro altari;

diranno ai monti: «Copriteci» e ai

colli: «Cadete su di noi».

Seminate per voi secondo giustizia e

mieterete secondo bontà; dissodatevi

un campo nuovo,

perché è tempo di cercare il Signore,

finché egli venga e diffonda su di voi

la giustizia.

Parola di Dio.

Vangelo

Rivolgetevi alle pecore perdute

della casa d'Israele.

Dal Vangelo secondo Matteo (10,1-7) anno pari.

In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici

discepoli, Gesù diede loro potere sugli

spiriti impuri per scacciarli e guarire

ogni malattia e ogni infermità.

I nomi dei dodici apostoli sono: primo,

Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo

fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo,

e Giovanni suo fratello; Filippo e

Bartolomeo; Tommaso e Matteo il

pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo,

e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda

l'Iscariota, colui che poi lo tradì.

Questi sono i Dodici che Gesù inviò,

ordinando loro: «Non andate fra i pagani

e non entrate nelle città dei Samaritani;

rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute

della casa d'Israele.

Strada facendo, predicate, dicendo che

il regno dei cieli è vicino».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

I dodici. Quei dodici.

Quella lista, asciutta e stringata,

racchiude in sé tutta la novità

sconcertante portata da Gesù.

Non è un cavaliere solitario senza

macchia e senza paura, il Nazareno;

vuole che i figli dell’uomo lo aiutino a

costruire il Regno dove Dio è il padrone.

La Chiesa che Dio ha nel cuore, non

quella bruttina che portiamo nelle nostre

menti, è legata alla logica stringente

dell’incarnazione.

La Chiesa, per molti, rappresenta un

problema, un limite, un ostacolo alla

conoscenza di Dio.

Non così per Gesù che, nella Chiesa,

ha offerto il grande segno dell’amore

di Dio agli uomini.

Sono dodici discepoli limitati e ottusi

come noi, che Gesù ha voluto con sé

per imparare ad amare.

Hanno misurato (e quanto!) i propri limiti,

le proprie fragilità, sono cresciuti, hanno

combattuto contro l’uomo vecchio

fino alla fine.

Ma, se ora state leggendo queste parole,

amici, è perché sono stati fedeli a quel

mandato di annunciare il Regno nella

povertà dei propri mezzi, di annunciare

e portare la pace, di dimorare con

semplicità nella città degli uomini.

Ecco il manifesto della Chiesa, il progetto

di ogni comunità parrocchiale, il paradigma

di ogni movimento ecclesiale; cerchiamo

di viverlo, oggi, con l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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