Della 14° settimana del Tempo Ordinario.
Santi Aquila e
Prisca o Priscilla, coniugi.
Prima Lettura
Ti farò mia sposa
per sempre.
Dal libro del profeta
Osèa (2,16.17b-18.21-22)
Così dice il Signore: «Ecco,
io la sedurrò,
la condurrò nel
deserto e parlerò al suo cuore.
Là mi risponderà come
nei giorni della sua
giovinezza, come
quando uscì dal paese d'Egitto.
E avverrà, in quel
giorno-oracolo del
Signore-mi chiamerai:
"Marito mio",
e non mi chiamerai
più: "Baal, mio padrone".
Ti farò mia sposa per
sempre, ti farò mia
sposa nella giustizia
e nel diritto, nell'amore
e nella benevolenza, ti
farò mia sposa nella
fedeltà e tu
conoscerai il Signore».
Parola di Dio.
Vangelo
Mia figlia è morta
proprio ora;
ma vieni ed ella
vivrà.
Dal Vangelo secondo
Matteo (9,18-26) anno pari.
In quel tempo, [mentre
Gesù parlava,]
giunse uno dei capi,
gli si prostrò dinanzi
e disse: «Mia figlia è
morta proprio ora;
ma vieni, imponi la
tua mano su di
lei ed ella vivrà».
Gesù si alzò e lo
seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna,
che aveva perdite di
sangue da dodici anni,
gli si avvicinò alle
spalle e toccò il
lembo del suo mantello.
Diceva infatti tra sé:
«Se riuscirò anche
solo a toccare il suo
mantello, sarò salvata».
Gesù si voltò, la vide
e disse: «Coraggio,
figlia, la tua fede ti
ha salvata».
E da quell'istante la
donna fu salvata.
Arrivato poi nella
casa del capo e veduti
i flautisti e la folla
in agitazione, Gesù
disse: «Andate via!
La fanciulla infatti
non è morta, ma dorme».
E lo deridevano.
Ma dopo che la folla
fu cacciata via,
egli entrò, le prese
la mano e la
fanciulla si alzò.
E questa notizia si
diffuse in tutta quella regione.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Da dodici anni l’emorroissa
soffre di
perdite di sangue.
Dodici, come il numero dei mesi
dell’anno,
come le tribù d'Israele; dodici,
il numero
della totalità, della perfezione.
Il suo è un dolore assoluto,
perfetto.
Una donna mestruata, in Israele,
era
considerata impura, e impuro
diventava
chi la toccava, l’emorroissa vive
da dodici
anni nella solitudine più
assoluta, senza
parenti, senza un carezza, senza
un amore.
Un dolore assoluto, totale,
perfetto.
E trasgredisce alla Legge, e
tocca il Nazareno.
E avviene.
Gesù non contrae l’impurità, è la
donna
che contrae la guarigione, che
viene
purificata, sanata e rinasce.
Da Lui esce una potenza, annota
nel brano
parallelo di Luca, e gli apostoli
fanno
notare a Gesù che tutti lo
toccano, come
può pretendere di sapere chi lo
ha toccato?
Gesù sorride; sa di essere stato
toccato in
maniera diversa, piena di amore,
piena
di speranza e di fiducia.
Molti lo toccano, una sola gli
sfiora il
cuore, a questo Cristo di Dio.
Anche noi, oggi, sfioriamo almeno
il
mantello di Gesù, per essere
sanati nel
profondo, per essere guariti da
tutto ciò
che ci svuota, ci rende impuri,
ci sfianca.
Avviciniamoci a Lui con quanta
più fede
e preghiera possibile, per essere
sanati
nel profondo.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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