domenica 7 luglio 2024

Il Vangelo del Lunedì 8 Luglio 2024

 

Della 14° settimana del Tempo Ordinario.

Santi Aquila e Prisca o Priscilla, coniugi.

Prima Lettura

Ti farò mia sposa per sempre.

Dal libro del profeta Osèa (2,16.17b-18.21-22)

Così dice il Signore: «Ecco, io la sedurrò,

la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore.

Là mi risponderà come nei giorni della sua

giovinezza, come quando uscì dal paese d'Egitto.

E avverrà, in quel giorno-oracolo del

Signore-mi chiamerai: "Marito mio",

e non mi chiamerai più: "Baal, mio padrone".

Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia

sposa nella giustizia e nel diritto, nell'amore

e nella benevolenza, ti farò mia sposa nella

fedeltà e tu conoscerai il Signore».

Parola di Dio.

Vangelo

Mia figlia è morta proprio ora;

ma vieni ed ella vivrà.

Dal Vangelo secondo Matteo (9,18-26) anno pari.

In quel tempo, [mentre Gesù parlava,]

giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi

e disse: «Mia figlia è morta proprio ora;

ma vieni, imponi la tua mano su di

lei ed ella vivrà».

Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.

Ed ecco, una donna, che aveva perdite di

sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle

spalle e toccò il lembo del suo mantello.

Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche

solo a toccare il suo mantello, sarò salvata».

Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio,

figlia, la tua fede ti ha salvata».

E da quell'istante la donna fu salvata.

Arrivato poi nella casa del capo e veduti

i flautisti e la folla in agitazione, Gesù

disse: «Andate via!

La fanciulla infatti non è morta, ma dorme».

E lo deridevano.

Ma dopo che la folla fu cacciata via,

egli entrò, le prese la mano e la

fanciulla si alzò.

E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Da dodici anni l’emorroissa soffre di

perdite di sangue.

Dodici, come il numero dei mesi dell’anno,

come le tribù d'Israele; dodici, il numero

della totalità, della perfezione.

Il suo è un dolore assoluto, perfetto.

Una donna mestruata, in Israele, era

considerata impura, e impuro diventava

chi la toccava, l’emorroissa vive da dodici

anni nella solitudine più assoluta, senza

parenti, senza un carezza, senza un amore.

Un dolore assoluto, totale, perfetto.

E trasgredisce alla Legge, e tocca il Nazareno.

E avviene.

Gesù non contrae l’impurità, è la donna

che contrae la guarigione, che viene

purificata, sanata e rinasce.

Da Lui esce una potenza, annota nel brano

parallelo di Luca, e gli apostoli fanno

notare a Gesù che tutti lo toccano, come

può pretendere di sapere chi lo ha toccato?

Gesù sorride; sa di essere stato toccato in

maniera diversa, piena di amore, piena

di speranza e di fiducia.

Molti lo toccano, una sola gli sfiora il

cuore, a questo Cristo di Dio.

Anche noi, oggi, sfioriamo almeno il

mantello di Gesù, per essere sanati nel

profondo, per essere guariti da tutto ciò

che ci svuota, ci rende impuri, ci sfianca.

Avviciniamoci a Lui con quanta più fede

e preghiera possibile, per essere sanati

nel profondo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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