sabato 13 aprile 2024

Il Vangelo di Domenica 14 Aprile 2024

 

Della 3° Domenica di Pasqua.

Santi Tiburzio, Valeriano e Massimo, martiri.

Prima lettura.

Avete ucciso l'autore della vita,

ma Dio l'ha risuscitato dai morti.

Dagli Atti degli Apostoli (3,11-26)

In quei giorni, mentre lo storpio guarito

tratteneva Pietro e Giovanni, tutto il

popolo, fuori di sé per lo stupore, accorse

verso di loro al portico detto di Salomone.

Vedendo ciò, Pietro disse al popolo:

«Uomini d'Israele, perché vi meravigliate

di questo e perché continuate a fissarci come

se per nostro potere o per la nostra religiosità

avessimo fatto camminare quest'uomo?

Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio

di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha

glorificato il suo servo Gesù, che voi

avete consegnato e rinnegato di fronte

a Pilato, mentre egli aveva deciso di

liberarlo; voi invece avete rinnegato il

Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi

fosse graziato un assassino.

Avete ucciso l'autore della vita, ma Dio l'ha

risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni.

E per la fede riposta in lui, il nome di

Gesù ha dato vigore a quest'uomo che

voi vedete e conoscete; la fede che viene

da lui ha dato a quest'uomo la perfetta

guarigione alla presenza di tutti voi.

Ora, fratelli, io so che voi avete agito per

ignoranza, come pure i vostri capi.

Ma Dio ha così compiuto ciò che aveva

preannunciato per bocca di tutti i profeti,

che cioè il suo Cristo doveva soffrire.

Convertitevi dunque e cambiate vita,

perché siano cancellati i vostri peccati

e così possano giungere i tempi della

consolazione da parte del Signore ed

egli mandi colui che vi aveva destinato

come Cristo, cioè Gesù.

Bisogna che il cielo lo accolga fino ai

tempi della ricostituzione di tutte le cose,

delle quali Dio ha parlato per bocca dei

suoi santi profeti fin dall'antichità.

Mosè infatti disse: "Il Signore vostro Dio

farà sorgere per voi, dai vostri fratelli,

un profeta come me; voi lo ascolterete

in tutto quello che egli vi dirà.

E avverrà: chiunque non ascolterà quel

profeta, sarà estirpato di mezzo al popolo".

E tutti i profeti, a cominciare da Samuèle

e da quanti parlarono in seguito,

annunciarono anch'essi questi giorni.

Voi siete i figli dei profeti e dell'alleanza

che Dio stabilì con i vostri padri, quando

disse ad Abramo: "Nella tua discendenza

saranno benedette tutte le nazioni della terra".

Dio, dopo aver risuscitato il suo servo,

l'ha mandato prima di tutto a voi per

portarvi la benedizione, perché ciascuno

di voi si allontani dalle sue iniquità».

Parola di Dio.

 

Salmo Responsoriale dal Sal 4

Ripetiamo. Risplenda su di noi,

Signore, la luce del tuo volto.

 

Quando t’invoco, rispondimi, Dio della

mia giustizia!

Nell’angoscia mi hai dato sollievo;

pietà di me, ascolta la mia preghiera. R.

 

Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il

suo fedele; il Signore mi ascolta

quando lo invoco. R.

 

Molti dicono: «Chi ci farà vedere il

bene, se da noi, Signore, è fuggita

la luce del tuo volto?». R.

 

In pace mi corico e subito mi

addormento, perché tu solo, Signore,

fiducioso mi fai riposare. R.

 

Seconda Lettura

Gesù Cristo è vittima di espiazione

per i nostri peccati.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (2,1-5a)

Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché

non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato,

abbiamo un Paràclito presso il Padre:

Gesù Cristo, il giusto.

È lui la vittima di espiazione per i nostri

peccati; non soltanto per i nostri, ma

anche per quelli di tutto il mondo.

Da questo sappiamo di averlo conosciuto:

se osserviamo i suoi comandamenti.

Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i

suoi comandamenti, è bugiardo e in lui

non c'è la verità.

Chi invece osserva la sua parola, in lui

l'amore di Dio è veramente perfetto.

Parola di Dio.

 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

 

Signore Gesù, facci comprendere

le Scritture; arde il nostro cuore

mentre ci parli. (Cf. Lc 24,32)

 

Alleluia, alleluia.

 

Vangelo

Così sta scritto: il Cristo patirà e

risorgerà dai morti il terzo giorno.

Dal Vangelo secondo Luca (24,35-48) anno B.

In quel tempo, [i due discepoli che erano

ritornati da Èmmaus] narravano ciò che

era accaduto lungo la via e come l'avevano

riconosciuto nello spezzare il pane.

Mentre essi parlavano di queste cose,

Gesù in persona stette in mezzo a loro

e disse: «Pace a voi!».

Sconvolti e pieni di paura, credevano di

vedere un fantasma.

Ma egli disse loro: «Perché siete turbati,

e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?

Guardate le mie mani e i miei piedi: sono

proprio io!

Toccatemi e guardate; un fantasma non ha

carne e ossa, come vedete che io ho».

Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.

Ma poiché per la gioia non credevano

ancora ed erano pieni di stupore, disse:

«Avete qui qualche cosa da mangiare?».

Gli offrirono una porzione di pesce arrostito;

egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

Poi disse: «Sono queste le parole che io

vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna

che si compiano tutte le cose scritte su di me

nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».

Allora aprì loro la mente per comprendere

le Scritture e disse loro: «Così sta scritto:

il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo

giorno, e nel suo nome saranno predicati a

tutti i popoli la conversione e il perdono dei

peccati, cominciando da Gerusalemme.

Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

I discepoli di Emmaus tornano di corsa

a Gerusalemme e raccontano agli apostoli

il loro incontro inatteso col viandante.

Parlano concitatamente, mentre Tommaso e

Pietro si sentono ancor più riempire il cuore.

Il viandante, la chiacchierata, i rimproveri,

la locanda e quel gesto, unico, straordinario,

splendido, che hanno visto fare cento volte;

lo spezzare il pane.

Ma, ora, oggi, qui, quel gesto è diverso,

cambiato, trasfigurato e proprio in quel

momento hanno riconosciuto il loro Signore.

Sì, amici, Gesù è veramente risorto,

è davvero presente, egli è il Rivelatore

del Padre.

Anche i dubbiosi o i feriti o i lacerati come

Tommaso possono sperare; non c’è una

scadenza per convertirsi alla gioia, abbiamo

tutto il tempo che ci serve per abbandonare

i sepolcri e lasciarci abitare.

E mentre i discepoli parlano del risorto,

Gesù appare e porta la pace.

Forse è successo anche a voi, amici che

leggete; Gesù risorto è arrivato al vostro

cuore quando un altro ve ne ha parlato,

mettendosi in gioco, aprendovi il cuore.

Succede così da più di duemila anni;

quel burlone di Dio sveglia i nostri cuori

attraverso le parole infuocate di quei

suonati dei suoi discepoli.

Dio passa attraverso le nostre flebili voci,

supera la barriera delle nostre incoerenze

e delle nostre incongruenze e ci raggiunge

proprio là dove non ci saremmo mai aspettati.

Anche a me Dio è arrivato attraverso la

predicazione dei testimoni del risorto.

Poco credibili, come i due di Emmaus,

o come i pavidi apostoli o come le donne

al sepolcro.

Le donne al sepolcro?

Ma lo sa, Gesù, che le donne, in Israele

non potevano nemmeno parlare in pubblico?

A loro affida il messaggio della resurrezione?

Sì, amici, a noi.

A noi deboli, fragili, incoerenti, zoppicanti,

Dio affida il tesoro inestimabile della sua Parola.

I dubbi restano, anche dopo la resurrezione,

anche se sei un apostolo doc.

Gesù appare sempre come un fantasma,

siamo nel dominio della fede, nessuno ci

può garantire assolutamente che tutto

ciò che diciamo sia evidente.

Fede, amici, fede.

Solo con la fede possiamo sperimentare

la concretezza della tenerezza di Dio.

Dio non è un’evidenza, non è palese, lo

si cerca, lo si incontra, lo si perde.

Tutta la vita è un superamento dei nostri dubbi.

Se anche gli apostoli testimoni del risorto

hanno dei dubbi, vogliamo non averne noi?

Per annunciare il Risorto, per crescere

nella fede, non abbiamo che un modo;

lasciarci fare, lasciare che la Parola

illumini la nostra intelligenza.

Da diversi anni condivido questa Parola con

voi, amici, Parola che riempie il mio cuore,

che attraversa la mia anima, che illumina

la mia vita.

Siamo in tanti, amici, tanti cercatori di

Dio, assetati di assoluto.

La Parola letta con passione e intelligenza,

non come turisti della cultura ma come

mendicanti che elemosinano senso e

tenerezza, ha spalancato il cuore alla

fede di tanti di noi.

Leggiamola questa Parola, approfondiamola,

preghiamola, annunciamola, che riempia e

scaldi, che annunci e converta.

No, non vendiamo dentifricio, né piazziamo

creme dimagranti, siamo solo riempiti e

il cuore deborda della luce del Risorto.

Gesù affida alla Chiesa il suo messaggio,

di questo siamo testimoni, del fatto che

Dio abbia deciso di divenire uomo, carne,

ossa, sudore, pianto, stanchezza, gioia per

raccontare il suo vero volto.

Del fatto che Gesù, vero Dio, vero uomo,

abbia voluto annunciare il volto di Dio

fino alla fine, fino al dono totale di sé,

fino al paradosso della croce.

Che Gesù è risorto, vivo tra i vivi,

perennemente presente nello sguardo

della sua comunità.

Che egli invia noi a raccontare del suo

amore, e del desiderio di Dio di amare

ogni uomo.

Dio ci rende capaci di diventare discepoli,

col cuore colmo di tenerezza e di gioia,

con la consapevolezza che i nostri pur

evidenti limiti non arrestano l’annuncio

che fluisce e ci travolge.

Questa è la Chiesa, il sogno di Dio,

discepoli consapevoli dei propri limiti

che annunciano il Regno e lo vivono

nella loro concretezza.

Diversa dalla piccina immagine di

chiesina che portiamo nel cuore, solo Dio

è capace di renderci credibili perché veri.

Animo, discepoli, Dio ci chiama ad essere

trasparenza del Risorto.

Per questo dobbiamo amare la Chiesa,

amici, ho detto Chiesa, da non confondere

con gli uomini di chiesa, che non sempre

ci trasmettono il Dio di Gesù.

Buona Domenica, amici, Fausto.

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