mercoledì 13 marzo 2024

Il Vangelo del Giovedì 14 Marzo 2024

 

Della 4° settimana di Quaresima.

Sant'Alessandro, martire.

Prima lettura.

Desisti dall'ardore della tua ira.

Dal libro dell'Èsodo (32,7-14)

In quei giorni, il Signore disse a Mosè:

«Va', scendi, perché il tuo popolo, che hai

fatto uscire dalla terra d'Egitto, si è pervertito.

Non hanno tardato ad allontanarsi dalla

via che io avevo loro indicato!

Si sono fatti un vitello di metallo fuso,

poi gli si sono prostràti dinanzi, gli hanno

offerto sacrifici e hanno detto: "Ecco il tuo

Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire

dalla terra d'Egitto"».

Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho

osservato questo popolo: ecco, è un

popolo dalla dura cervìce.

Ora lascia che la mia ira si accenda

contro di loro e li divori.

Di te invece farò una grande nazione».

Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio,

e disse: «Perché, Signore, si accenderà la

tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto

uscire dalla terra d'Egitto con grande

forza e con mano potente?

Perché dovranno dire gli Egiziani: "Con

malizia li ha fatti uscire, per farli perire

tra le montagne e farli sparire dalla terra"?

Desisti dall'ardore della tua ira e abbandona

il proposito di fare del male al tuo popolo.

Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele,

tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso

e hai detto: "Renderò la vostra posterità

numerosa come le stelle del cielo, e tutta

questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi

discendenti e la possederanno per sempre"».

Il Signore si pentì del male che aveva

minacciato di fare al suo popolo.

Parola di Dio.

Vangelo

Vi è già chi vi accusa: Mosè,

nel quale riponete la vostra speranza.

Dal Vangelo secondo Giovanni (5,31-47) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se

fossi io a testimoniare di me stesso, la mia

testimonianza non sarebbe vera.

C'è un altro che dà testimonianza di me,

e so che la testimonianza che egli dà

di me è vera.

Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni

ed egli ha dato testimonianza alla verità.

Io non ricevo testimonianza da un uomo;

ma vi dico queste cose perché siate salvati.

Egli era la lampada che arde e risplende,

e voi solo per un momento avete voluto

rallegrarvi alla sua luce.

Io però ho una testimonianza superiore a

quella di Giovanni: le opere che il Padre

mi ha dato da compiere, quelle stesse

opere che io sto facendo, testimoniano

di me che il Padre mi ha mandato.

E anche il Padre, che mi ha mandato,

ha dato testimonianza di me.

Ma voi non avete mai ascoltato la sua

voce né avete mai visto il suo volto,

e la sua parola non rimane in voi; infatti

non credete a colui che egli ha mandato.

Voi scrutate le Scritture, pensando di avere

in esse la vita eterna: sono proprio esse che

danno testimonianza di me.

Ma voi non volete venire a me per avere vita.

Io non ricevo gloria dagli uomini.

Ma vi conosco: non avete in voi l'amore di Dio.

Io sono venuto nel nome del Padre mio e

voi non mi accogliete; se un altro venisse

nel proprio nome, lo accogliereste.

E come potete credere, voi che ricevete

gloria gli uni dagli altri, e non cercate la

gloria che viene dall'unico Dio?

Non crediate che sarò io ad accusarvi

davanti al Padre; vi è già chi vi accusa:

Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.

Se infatti credeste a Mosè, credereste anche

a me; perché egli ha scritto di me.

Ma se non credete ai suoi scritti, come

potrete credere alle mie parole?».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

È possibile ostinatamente rifiutarsi di

vedere la luce?

Purtroppo sì.

È l’altro volto dello splendido dono della

libertà che il Signore ci ha donato.

Siamo liberi anche di rifiutare la felicità.

Nel discorso di Gesù ai farisei verifichiamo

il pericolo sempre presente di rifiutare la

rivelazione di Dio.

Anche se siamo molto devoti.

Gesù cita tre testimoni che parlano di Lui,

che ne attestano la missione; Giovanni

Battista, acclamato come profeta e che

è venuto proprio a preparare la strada al

Signore, le opere di Gesù, i suoi miracoli,

che segnalano la venuta del Regno di Dio

in mezzo a noi, e la Scrittura che i farisei

conoscono e che male interpretano.

Questi tre ‘testimoni’, dice Gesù, manifestano

che Egli è il rivelatore del Padre.

Allora, amici, anche noi spalanchiamo il

cuore alla testimonianza dei tanti profeti

che ancora solcano le nostre strade,

guardiamo alle opere, ai piccoli miracoli

che il Signore ci dona quotidianamente

e scrutiamo le Scritture con un cuore attento

e libero, come facciamo tutti i giorni.

Tutto ci parla di Cristo e Cristo ci parla di Dio.

Viviamo bene la nostra libertà, amici,

lasciamo che il nostro cuore si spalanchi

allo stupore.

I miracoli sono intorno a noi, è il nostro

sguardo aiutato dalla preghiera, che si

deve alzare e chiarificare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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