venerdì 26 gennaio 2024

Il Vangelo del Sabato 27 Gennaio 2024

 

Della 3° settimana del Tempo Ordinario.

Sant’Angela Merici, vergine.

Prima lettura.

Ho peccato contro il Signore!

Dal secondo libro di Samuèle (12,1-7a.10-17)

In quei giorni, il Signore mandò il profeta

Natan a Davide, e Natan andò da lui e gli

disse: «Due uomini erano nella stessa

città, uno ricco e l’altro povero.

Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in

gran numero, mentre il povero non aveva

nulla, se non una sola pecorella piccina,

che egli aveva comprato.

Essa era vissuta e cresciuta insieme con

lui e con i figli, mangiando del suo pane,

bevendo alla sua coppa e dormendo sul

suo seno.

Era per lui come una figlia.

Un viandante arrivò dall’uomo ricco e

questi, evitando di prendere dal suo

bestiame minuto e grosso quanto era

da servire al viaggiatore che era venuto

da lui, prese la pecorella di quell’uomo

povero e la servì all’uomo che era

venuto da lui».

Davide si adirò contro quell’uomo e disse

a Natan: «Per la vita del Signore, chi ha

fatto questo è degno di morte.

Pagherà quattro volte il valore della pecora,

per aver fatto una tal cosa e non averla evitata».

Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell’uomo!

Così dice il Signore, Dio d’Israele: “La

spada non si allontanerà mai dalla tua casa,

poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in

moglie la moglie di Urìa l’Ittita”.

Così dice il Signore: “Ecco, io sto per

suscitare contro di te il male dalla tua

stessa casa; prenderò le tue mogli sotto

i tuoi occhi per darle a un altro, che

giacerà con loro alla luce di questo sole.

Poiché tu l’hai fatto in segreto, ma io farò

questo davanti a tutto Israele e alla luce

del sole”».

Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato

contro il Signore!».

Natan rispose a Davide: «Il Signore ha

rimosso il tuo peccato: tu non morirai.

Tuttavia, poiché con quest’azione tu hai

insultato il Signore, il figlio che ti è nato

dovrà morire».

Natan tornò a casa.

Il Signore dunque colpì il bambino che la

moglie di Urìa aveva partorito a Davide

e il bambino si ammalò gravemente.

Davide allora fece suppliche a Dio per il

bambino, si mise a digiunare e, quando

rientrava per passare la notte, dormiva

per terra.

Gli anziani della sua casa insistevano

presso di lui perché si alzasse da terra,

ma egli non volle e non prese cibo con loro.

Parola di Dio.

Vangelo.

Chi è costui, che anche il vento

e il mare gli obbediscono?

Dal Vangelo secondo Marco (4,35-41) anno pari.

In quel medesimo giorno, venuta la sera,

Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo

all'altra riva».

E, congedata la folla, lo presero con sé,

così com'era, nella barca.

C'erano anche altre barche con lui.

Ci fu una grande tempesta di vento e le

onde si rovesciavano nella barca, tanto

che ormai era piena.

Egli se ne stava a poppa, sul cuscino,

e dormiva.

Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro,

non t'importa che siamo perduti?».

Si destò, minacciò il vento e disse al

mare: «Taci, càlmati!».

Il vento cessò e ci fu grande bonaccia.

Poi disse loro: «Perché avete paura?

Non avete ancora fede?».

E furono presi da grande timore e si

dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui,

che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Prendiamolo così com’è, il Signore, anche

se non lo capiamo, anche se ci mette

continuamente in crisi, anche se le sue

parole sono troppo taglienti.

Prendiamolo a bordo, come hanno saputo

fare i discepoli e così, durante le tempeste

della nostra vita, ci accorgeremo di quanto

Egli sia presente, anche se pare che dorma.

Quanto è doloroso il sonno di Dio!

Quanto ci spaventa e ci inquieta!

Eppure, nella vita, interiore, succede di

passare dei tempi, dei lunghi tempi,

talvolta, senza percepire la sua presenza,

afflitti, scoraggiati persi, con la barca

ormai piena d’acqua.

Animo, amici che sperimentate il

silenzio di Dio!

Coraggio, a chi sperimenta l’abbandono

e la disperazione!

Anche se Dio pare lontano, anche se

sembra indifferente o, peggio, cinico

e crudele, Egli è il presente.

Discreto, silenzioso, immobile, ma presente.

Paolo stesso sperimenterà, alla fine della

sua vita, il silenzio di Dio.

Attraverso il rifiuto e l’abbandono della

comunità di Roma, che Paolo raggiunge

nel momento della persecuzione, Paolo

sperimenta in sé la spogliazione interiore

e si dichiara pronto a morire come il suo

Gesù, nella dimenticanza di tutti.

Coraggio, amici, non siamo soli a soffrire,

anche Gesù soffre con noi, perciò,

aiutiamoci con la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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