Della 8° settimana del tempo Ordinario.
Santi Carlo Lwanga
e compagni martiri.
Prima Lettura
Si trattava di un
certo Gesù, morto,
che Paolo sosteneva
essere vivo.
Dal libro del Siràcide
(51,17-27)
Ti loderò e ti canterò,
e benedirò il
nome del Signore.
Quand’ero ancora
giovane, prima di
andare errando, ricercai
assiduamente
la sapienza nella mia
preghiera.
Davanti al tempio ho
pregato per essa,
e sino alla fine la
ricercherò.
Del suo fiorire, come
uva vicina a
maturare, il mio cuore
si rallegrò.
Il mio piede
s’incamminò per la via retta,
fin da giovane ho
seguìto la sua traccia.
Chinai un poco
l’orecchio, l’accolsi e vi
trovai per me un
insegnamento abbondante.
Con essa feci
progresso; onorerò chi mi
ha concesso la
sapienza.
Ho deciso infatti di
metterla in pratica,
sono stato zelante nel
bene e non me
ne vergogno.
La mia anima si è
allenata in essa, sono
stato diligente nel
praticare la legge.
Ho steso le mie mani
verso l’alto e ho
deplorato che venga
ignorata.
A essa ho rivolto la
mia anima e l’ho
trovata nella purezza.
Parola di Dio.
Vangelo
Pasci i miei
agnelli, pasci le mie pecore.
Dal Vangelo secondo Marco
(11,27-33) anno dispari.
In quel tempo, Gesù e
i suoi discepoli
andarono di nuovo a
Gerusalemme.
E, mentre egli
camminava nel tempio,
vennero da lui i capi
dei sacerdoti, gli
scribi e gli anziani e
gli dissero: «Con
quale autorità fai
queste cose?
O chi ti ha dato
l’autorità di farle?».
Ma Gesù disse loro:
«Vi farò una sola domanda.
Se mi rispondete, vi
dirò con quale autorità
faccio questo.
Il battesimo di
Giovanni veniva dal cielo
o dagli uomini?
Rispondetemi».
Essi discutevano fra
loro dicendo: «Se
diciamo: “Dal cielo”,
risponderà: “Perché
allora non gli avete
creduto?”.
Diciamo dunque: “Dagli
uomini”?».
Ma temevano la folla,
perché tutti
ritenevano che
Giovanni fosse
veramente un profeta.
Rispondendo a Gesù
dissero: «Non
lo sappiamo».
E Gesù disse loro:
«Neanche io vi dico
con quale autorità
faccio queste cose».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
È la terza volta che Gesù entra a
Gerusalemme e passeggia nel
tempio,
diventato ormai il luogo centrale
del
suo insegnamento.
Non è più lo spazio del mercato
e,
neppure degli affari che tanto
piacevano ai sacerdoti del tempo.
Gesù l’ha purificato, rendendolo
il luogo
della manifestazione della Parola
di Dio.
Ed è in questo contesto che
affronta
definitivamente i capi religiosi,
al fine
di mostrare chi è il vero pastore
del
popolo d’Israele.
Non è a caso che i capi del
popolo lo
interroghino sulla sua autorità.
Gli chiedono con tono di sfida:
“Con
quale autorità fai queste cose?”.
Essi-ne erano certi, come noi
siamo
certi delle nostre convinzioni-e
affermavano di fondarla sulla
dottrina
di Mosè, ma Lui, su chi la
fondava?
Bella domanda!
Non c’è dubbio, che si trattava
di una
questione personale, il potere
sul popolo
che non volevano perdere.
Per certi versi, è lo stesso
problema che venne
fuori a Nazareh nella prima
predica di Gesù,
ossia la questione dell’autorità
su di loro.
È in questo contesto che, fin da
Nazareth
e da Gerusalemme, si gioca la
fede; non
si tratta di convincimenti razionali,
ma di
affidare la propria vita a Gesù e
alla sua Parola.
Perciò amici, non facciamo anche
noi come
i sacerdoti del tempo, ma
facciamoci illuminare
dalla Parola del Signore e dalla
preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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