martedì 14 novembre 2023

Il Vangelo del Mercoledì 15 Novembre 2023

 

Della 32° Domenica del Tempo Ordinario.

Sant' Alberto Magno, Vescovo e dottore della Chiesa.

Prima Lettura

Ascoltate, o re, perché impariate la sapienza.

Dal libro della Sapienza (6,1-11)

Ascoltate, o re, e cercate di comprendere;

imparate, o governanti di tutta la terra.

Porgete l’orecchio, voi dominatori di

popoli, che siete orgogliosi di comandare

su molte nazioni.

Dal Signore vi fu dato il potere e l’autorità

dall’Altissimo; egli esaminerà le vostre

opere e scruterà i vostri propositi: pur

essendo ministri del suo regno, non avete

governato rettamente né avete osservato

la legge né vi siete comportati secondo il

volere di Dio.

Terribile e veloce egli piomberà su di voi,

poiché il giudizio è severo contro coloro

che stanno in alto.

Gli ultimi infatti meritano misericordia,

ma i potenti saranno vagliati con rigore.

Il Signore dell’universo non guarderà in

faccia a nessuno, non avrà riguardi per

la grandezza,

perché egli ha creato il piccolo e il grande

e a tutti provvede in egual modo.

Ma sui dominatori incombe un’indagine

inflessibile.

Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette

le mie parole, perché impariate la

sapienza e non cadiate in errore.

Chi custodisce santamente le cose sante

sarà riconosciuto santo, e quanti le avranno

apprese vi troveranno una difesa.

Bramate, pertanto, le mie parole,

desideratele e ne sarete istruiti.

Parola di Dio.

Vangelo

Non si è trovato nessuno che tornasse

indietro a rendere gloria a Dio,

all'infuori di questo straniero.

Dal Vangelo secondo Luca (17,11-19) anno dispari.

Lungo il cammino verso Gerusalemme,

Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.

Entrando in un villaggio, gli vennero incontro

dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza

e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro,

abbi pietà di noi!».

Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate

a presentarvi ai sacerdoti».

E mentre essi andavano, furono purificati.

Uno di loro, vedendosi guarito, tornò

indietro lodando Dio a gran voce, e si

prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi,

per ringraziarlo.

Era un Samaritano.

Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati

purificati dieci?

E gli altri nove dove sono?

Non si è trovato nessuno che tornasse

indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori

di questo straniero?».

E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede

ti ha salvato!».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Quella di oggi è una pagina che mette in

discussione un modo assai diffuso di

pensare, anche tra i fratelli cristiani.

Sento spesso dire: “Basta la salute,

la salute è tutto, quando c’è la salute!”.

Vero, verissimo, lo sa bene chi è stato

o sta male, chi deve fare i conti con la

malattia e la fatica dell’esistere, la salute

è un bene prezioso e va conservato e tutelato.

Ma Gesù aggiunge una cosa, più importante

della salute c’è la salvezza, perché puoi

scoppiare di forza e di energia e buttarti

via nel buco di una siringa, puoi essere

una persona con la salute fragile e vivere

la tua vita come un dono d’amore.

Il gioco di parole che Gesù usa e che

testimonia del suo addolorato stupore

dice bene: “Dieci sono stati sanati,

uno solo si è salvato”.

I nove che si sono sentiti guariti non

hanno neppure volto lo sguardo al Dio

cui si erano rivolti con autentico dolore

e sofferenza.

Il samaritano, che non aveva un tempio

che lo ospitasse per ringraziare la sorte,

torna dal Tempio, il Signore Gesù.

Gesù è stupito dall’ingratitudine.

È molto più semplice guarire gli uomini

dalla malattia che dall’ingratitudine!

Il Dio a cui ci rivolgiamo, è il Dio che

deve guarirmi e risolvermi i guai?

Il samaritano, straniero, non sa capacitarsi

di tanta grazia, di un tale dono e torna

indietro a ringraziare.

Anche noi, salvati, facciamo diventare

questa giornata un ringraziamento con la

preghiera, che non ci accada di sentire

rivolto a noi il rimprovero addolorato

del Maestro.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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